mercoledì 20 gennaio 2010

E il processo breve va...

Le proposte del Governo sul cosiddetto processo breve rappresentano uno svilimento della civiltà giuridica di questo Stato. Senza remore, il governo scveglie percorsi diretti a favorire solo situazioni personali ed individuali, senza rendersi conto dell'enorme danno che si reca al Paese. Ma ciò che è più grave è probabilmente che, il Governo, si rende anche conto del disastro che va compiendo ma, con cinismo becero e meschino, presenta il provvedimento come una panacea dei problemi della giustizia.
Un governo responsabile avrebbe affrontato la problematica in un più vasto contesto della Riforma della Giustizia, tema sul quale il Partito Democratico non ha mai negato la necessità di un esame, e anzi, ne è stato promotore.
E' significativo che questa proposta del governo, non solo non è condivisa dagli Italiani, e mi riferisco agli innumerevoli sondaggi effettuati e tanto amati dal Presidente del Consiglio, ma non è accettata o condivisa dagli operatori stessi della Giustizia. Mi riferisco a Giudici e Avvocati Penalisti. Non si ricorda infatti nella storia italiana degli ultimi anni che ci sia stata una coincidenza di vedute in tal senso da parte di due categoria che per logica, per professione e propensione si trovano su parti contrapposte.
Tale coincidenza di giudizio, significa che il prvvedimento proposto è fuori misura, illogico e pericoloso.
E' proprio il pericolo che tali norme possono produrre nel sistema giustizia ciò che mi preoccupa e ci preoccupa come parte politica.
E' innegabile che tanti responsabili di reati non saranno puniti, e tanti cittadini che attendono che la giustizia faccia il proprio corso nei confronti di questi rimarranno con la beffa oltre al danno subito.
E' un provvedimento che senza gli strumenti e i mezzi necessari, senza un incremento dei giudici e del personale di cancelleria, non potrà che portare solo benefici ai delinquenti senza che si sia risolto alcunchè di quantoè l'intento della proposta. Rendere veloci i processi, fatto di per se condivisibile, non deve significare amnistia.
L'accertamento delle responsabilità penali dei cittadini è unprincipio inviolabile della nostra Costituzione e questo provvedimento non solo viola tale principio ma introduce i presupposti perché non si faccia, tralaltro, a beneficio di chi, quale rappresentante del nostro Governo, dovrebbe essere paladino delle istituzioni che invece vengono offese, e con esse tutti i cittadini.

Ci rendiamo conto di che paese sta costruendo questo governo??

Nessun commento: