martedì 26 aprile 2011

25 APRILE: PER COLORO CHE HANNO DATO LA VITA PER QUESTO PAESE

Con le celebrazioni del 25 aprile, tenutesi ieri in tutta Italia, si è voluto riaffermare la centralità di questa giornata. Essa è simbolo della rinascita democratica del nostro Paese, della nostra Repubblica, della nostra Costituzione.

Il 25 Aprile del 1945 si chiuse una fase buia della nostra storia Nazionale: nazismo e fascismo avevano privato i nostri padri delle libertà fondamentali in un delirio di onnipotenza che avrebbe trascinato il mondo in una sanguinosa guerra.

La loro sconfitta, grazie alla Resistenza, segnò una svolta epocale verso la Democrazia e la vera libertà.

Da alcuni anni, tuttavia, devo registrare il rianimarsi di un revisionismo isterico che tende a minimizzare le gravi responsabilità del fascimo, circoscrivendone gli errori e tentando deliranti riabilitazioni anche – cosa ancor più grave - con disegni di legge Ad-Hoc.

La Resistenza e il sacrificio di tanti Partigiani, uomini e donne, sono esempi incontrovertibili di coraggio e abnegazione, di amore per la propria patria e per la Democrazia. Non possiamo permettere che questi valori vengano calpestati.

A tutti i partigiani, a coloro che hanno perso fratelli, sorelle, padri e madri in quel sanguinoso conflitto; a coloro i quali hanno scelto il sacrificio per la difesa del bene comune va il mio pensiero.

giovedì 21 aprile 2011

Un disegno di legge per le Disabilità Gravi

E' stato presentato oggi al Senato un disegno di legge a prima firma mia, un disegno di legge sulle Disabilità Gravi. Ecco l'incipit!



Nel nostro Paese, come in tutti i Paesi del mondo, esistono realtà che sono sotto gli occhi di tutti ma – paradossalmente – non vengono viste da nessuno. L’abitudine, l’assuefazione ci portano ad accettare situazioni che, apparendo ineluttabili, insinuano in ciascuno di noi un senso di impotenza, prima, e di rassegnazione, poi: siccome sono situazioni che sono sempre esistite, in tanti hanno provato ad affrontarle (senza riuscirci), allora vuol proprio dire che non possiamo fare nulla. E allora ci si fa l’abitudine alle diverse situazioni “invisibili”, abitudine che è direttamente proporzionale al loro sussistere nel tempo: più passa il tempo e più ci si abitua ad una determinata situazione e non fa più alcun effetto.
Tra tutte, una in particolare getta uno sguardo di penosa vergogna sulle nostre istituzioni: la realtà, invisibile, dei disabili.
Si tratta di una verità imbarazzante a tutti gli effetti se pensiamo che, attualmente, non esiste nemmeno un’analisi capace di fotografare nel modo più esatto e strutturato le dimensioni e le condizioni di vita della popolazione disabile. In molte regioni italiane, infatti, ancora non esiste un’anagrafe della disabilità, cosa che non consente di avere la chiara percezione del fenomeno.


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mercoledì 20 aprile 2011

IL GOVERNO FERMA IL PROGRAMMA NUCLEARE MA TAGLIA ANCHE LE FONTI RINNOVABILI: QUALE FUTURO?

In aula al Senato, quest'oggi è stato annunciato l'emendamento della Maggioranza, al DL Omnibus dal titolo "Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti Nucleari".
Arriva quindi lo stop del Governo al folle programma nucleare. Uno stop che arriva in tempi sospetti e che non è frutto di una convinzione anti-nuclearista.
Siamo alla vigilia del voto, amministrativo e referendario, e la paura del Nucleare, visti anche i recenti sviluppi della vicenda Giapponese, rischia di peggiorare l'esito della consultazione: il referendum, sull'onda della paura, potrebbe raggiungere il quorum e trascinare con se anche legittimo impedimento e acqua pubblica.
Al contrario, un possibile blocco del quesito, prospettato da questo Emendamento, riaprirebbe i giochi.
Registro comunque oggi la ritirata del Governo su questo tema, nella speranza che il calcolo elettorale non sia l'unico "movente". Auspico, al contrario, una vera politica ecologista, basata su fonti rinnovabili. Sulle risorse sconfinate di cui dispone l'Italia: vento, sole, acqua. Una politica che, i recenti tagli del governo, non sembrano favorire.
Il nucleare, come facile immaginare, non può garantirci un futuro. E questo governo, con le sue politiche fallimentari e queste continue incertezze nemmeno.

martedì 5 aprile 2011

L'AQUILA: DOPO DUE ANNI ANCORA DESOLAZIONE, MACERIE E UN TESSUTO SOCIALE DISTRUTTO

Quest'oggi ho partecipato, con emozione, a un'iniziativa organizzata dall'USB, Unione sindacale di Base dei Vigili del Fuoco, a L'Aquila.

Ho avuto modo di visitare la città colpita dal sisma e non posso negare la desolazione provata nel vedere una città ancora vuota, coperta da macerie, puntellata per evitare crolli ulteriori.

Un panorama difficile da immaginare, che sembra ancor più irreale ora che - lontani ben due anni da quel terribile giorno di Aprile - si dovrebbero vedere i segni della ricostruzione: al contrario qui tutto è fermo, rallentato, come un fotogramma del giorno dopo la tragedia.

Ho raccolto le segnalazioni dei comitati per la Ricostruzione della città che, nonostante le numerose proteste, sono ancora rimasti inascoltati.

La situazione economica e lavorativa è drammatica, 37700 persone hanno ancora bisogno di assistenza, il tessuto sociale è disgregato.

Nonostante però le enormi difficoltà, il corpo dei vigili del fuoco che ha operato qui ha fatto un lavoro immane, il loro bagaglio di esperienza ha dato risultati incredibili, inoltre, la solidarietà verso le persone terremotate, è veramente forte.

Tornando alla città, Credo che il governo debba assolutamente prendere in mano la situazione del L'Aquila.

I Cittadini sono dimenticati. I riflettori su questa città e nei dintorni si sono spenti. Erano stati stanziati 14 miliardi di euro, ma pare che vi siano poco più di tre miliardi da utilizzare...

Mi tornano in mente le parole di una mail "questa è veramente una città senza cittadini"

So che posso fare poco per loro, ma oggi non ho voluto mancare a questo appuntamento, lontano dalle luci della ribalta e dai giornali, insieme a questa popolazione così martoriata.

Mi sembrava giusto far sentire la mia solidarietà ai cittadini e, soprattutto, a questi Vigili del Fuoco che hanno fatto, e stanno ancora facendo molto, per gli Aquilani.

lunedì 4 aprile 2011

La criminalità al Nord

Ieri ho partecipato all’incontro sul tema “Criminalità e Legalità” organizzato dal Partito Democratico Cittadino di borgomanero. Durante la serata è intervenuto il Senatore Felice Casson, già Magistrato e membro della Commissione Giustizia del Senato, per parlare di Criminalità Organizzata, con specifici riferimenti alle pagine di attualità che riguardano anche il nostro territorio e di Legalità, affrontato quello che ritengo essere un tema centrale per l'educazione delle nuove generazioni.

La presenza della criminalità organizzata nell’Italia settentrionale che fino a pochi mesi fa la Lega Nord si ostinava a negare, alla luce dei recenti sviluppi che ne hanno mostrato definitivamente l’interesse a introdursi negl’equilibri economici, politici e sociali è ora divenuta innegabile.

Recente è l’allarme lanciato dalla Relazione annuale della Direzione nazionale Antimafia: 1.110 pagine di dati e analisi sulla criminalità organizzata made in Italy, con particolare attenzione alla Lombardia, ma non solo. Oggi anche in Sanità la Mafia c’è. Ieri sono stati ricordati processi e casi. Il Sen. Casson ha fatto riferimento al caso nella sua regione, il Veneto di Felice Maniero, ex-boss della nota Mala del Brenta, perché per chi spesso ha la memoria corta, fossero testimonianza di come il fenomeno dell’infiltrazione malavitosa il Norditalia l’abbia già conosciuto dagl’anni ‘80 e ‘90.

Questa volta anche la Lega Nord deve quindi ammettere di non essersi dimostrata capace di cogliere la problematica sul territorio e che forse il PD è su questo molto più presente di quanto di dica. S’è anche discusso circa la legge elettorale e la possibile intromissione malavitosa nella corsa ai voti. I cittadini esigono trasparenza e sicurezza dal politico che viene eletto. Una possibile idea per risolvere il problema dei cosidetti calati dall’alto si proporrebbe con specifiche e dettagliate indagini sulla sua vita e carriera accessibili all’opinione pubblica. Esprimo la mia soddisfazione per l’esito dell’incontro, da ritenere a tutti gli effetti proficuo e che ha generato un impegnato dibattito tra noi relatori e i diversi dei molti presenti.

È questa volte come non mai importante sottolineare la sala gremita, perché dimostra che su questi temi che spesso qualcuno ha cercato di nascondere e insabbiare i cittadini sono interessati e vivono con preoccupazione i possibili sviluppi. Il problema c’è, non lo si può più negare. Ed è ora di affrontarlo Draghi, governatore della Banca d´Italia - che mina le basi solide di una democrazia.” Senatrice Franca Biondelli