lunedì 22 dicembre 2014

2014 e 2015 un impegno costante in favore dei più deboli

UN AUGURIO DI SERENE FESTIVITA' NATALIZIE
Quello che va a concludersi è stato un anno molto impegnativo che ha portato anche diverse soddisfazioni. L'impegno profuso per fare in modo di ottenere un risultato importante, mai ottenuto prima, come l'ampliamento del fondo per le non autosufficienze portato a 400 milioni di euro, un anno che ci ha portato a vivere una straordinaria cavalcata del Partito Democratico arrivato a registrare consensi storici nelle passate Europee. Un anno che si è andato a concludere in un modo molto positivo con l'avvio di incontri rivolti al Dialogo Interreligioso. A Novara un convegno che ha riscosso un vero successo di presenze. Un modo per dare slancio al confronto fra le religioni, elemento fondamentale per avviare percorsi di inclusione sociale attraverso il riconoscimento dei valori comuni di tutte le fedi.
Il lavoro e l'impegno diretto alla tutela dei più fragili e dei più deboli non verrà a mancare nel 2015.
Ringrazio tutti per la vicinanza dimostrata in questi mesi
e auguro a tutti serene festività natalizie
Franca Biondelli

Incontro confronto con Renzi e il Governo

Incontro confronto con Renzi e il Governo. Dopo un anno di impegno nei confronti del sociale, ricordo il fondo delle non autosufficienze a 400 mln, un incremento che in precedenza non è stato fatto, la prospettiva di un 2015 in cui la priorità resta la tutela delle fasce più deboli. Un impegno per tutto il Governo e un lavoro costante per non perdere di vista l'obiettivo del rilancio.

 

 

sabato 20 dicembre 2014

LA PACE PARTE DAL DIALOGO

Riuscita serata venerdì sera a Novara. Un convegno, dal titolo ‘Dialogo interreligioso’, che ho voluto fortemente per fare in modo che si possa dare slancio al dialogo interreligioso strumento fondamentale per avviare percorsi di inclusione sociale attraverso il riconoscimento dei valori comuni di tutte le fedi. Straordinario valore alla serata è stata data dai due relatori: il Vescovo di Novara Mons. Franco Giulio Brambilla, il Vice Presidente e Imam Co.Re.Is. Italiana (Comunità religiosa islamica) Yahya Pallavicini. Era mia intenzione lanciare il messaggio che la convivenza migliore nasce dal rispetto di valori che sono alla base del nostro vivere quotidiano esattamente quello che sono i valori religiosi. Si è andati alla radice culturale del problema. Ringrazio di cuore coloro che hanno voluto essere presenti: le autorità politiche, religiose e militari, tutti i numerosi partecipanti. In particolar modo il nostro Vescovo Brambilla e l’Imam Pallavicini. Una menzione particolare va a tutti i ragazzi che hanno contribuito alla realizzazione della serata, ragazzi che, insieme ai nostri amici di Borgomanero, ho incontrato nuovamente quest’oggi per un cordiale scambio di auguri nella sede di via San Giovanni.

lunedì 15 dicembre 2014

“Dopo di noi” da Catania l’appello a non abbandonare le famiglie


Fin da quando sono stata eletta la prima volta al Senato nel 2008 ho voluto improntare il mio agire di parlamentare all'analisi e alla trattazione di tematiche legate alla disabilità ed in generale alle persone con fragilità. Nell’ambito del così definito “Dopo di noi” diretto al sostegno delle persone con disabilità in assenza dei genitori o di coloro che le hanno assistite, è giacente in Senato una specifica proposta di legge, a prima firma Barani,  presentata il 25 marzo 2013 ed assegnata alla competente Commissione ma della quale non è ancora iniziato l'esame. Alla Camera, l'11 luglio 2013, con la collega Argentin, abbiamo presentato una proposta di legge su questo tema; a questo primo sasso nello stagno se ne sono aggiunte altre 4, a prima firma degli Onorevoli Grassi, Miotto, Binetti e Vargiu: questo a dimostrazione di come sia un tema che incontra la sensibilità del legislatore.  L'iter di queste proposte mi sta particolarmente a cuore, tanto è vero che,  in qualità di rappresentante del Governo, ho voluto seguire personalmente tutte le sedute che la Commissione ha dedicato alla loro trattazione. Per le persone affette da disabilità il sostegno della rete familiare rappresenta da sempre la più efficace e completa delle soluzioni non solo per i loro bisogni assistenziali ma anche per i loro processi di integrazione sociale. Soprattutto in un momento di profonda crisi economica come quello attuale le famiglie costituiscono un importantissimo ammortizzatore sociale, che spesso si trova a doversi sostituire alle carenze dello Stato. Inoltre, le associazioni familiari sono state indubbiamente negli ultimi decenni, con gli operatori e le organizzazioni del terzo settore, un elemento di stimolo per le istituzioni. Tuttavia, quello che manca ad oggi è un quadro complessivo di norme che prevedano agevolazioni e misure che permettano alle famiglie di affrontare il problema è alle istituzioni locali di definire, programmare e attuare percorsi individualizzati che garantiscano tutela assistenziale, qualità della vita e integrazione nel territorio. Sulla base di queste considerazioni è stato elaborato il progetto di legge oggi in discussione che si pone l'obiettivo di garantire le condizioni affinché in un insieme di risorse pubbliche, familiari e solidarietà che si possano sviluppare nuove reti assistenziali, alloggiative e di tutela  che vedano protagoniste, in particolare, le onlus e le formazioni del terzo settore, che insieme ai comuni si pongono l'obiettivo di fare in modo che il disabile possa essere assistito nella propria abitazione o possa essere progressivamente inserito in comunità familiari o case - famiglia,  creando percorsi che rasserena no la vecchiaia delle famiglie coinvolte direttamente nel fenomeno della disabilità. Ringrazio di cuore tutta la comunità catanese che hanno voluto dedicare dibattito e confronto sul "Dopo di noi" tematiche su cui l’attenzione non deve venire mai meno.

mercoledì 10 dicembre 2014

Oggi giornata internazionale dei diritti dell'uomo

Ho partecipato alle celebrazioni per la giornata internazionale dei diritti dell’uomo presso la sede nazione delle Acli. I diritti umani che oggi celebriamo sono resi concretamente solo se resi in diritti sociali. Il concetto di integrazione di inclusione sociale che è centrale nella lotta alle discriminazioni deve essere inteso soprattutto come processo in grado di favorire il rispetto della dignità e dell’integrità della persona e quindi come rispetto per i diritti umani. 

Il governo dell’immigrazione nei piccoli comuni. Il mio intervento all’università degli studi Roma Tre


Immigrati e inclusione sociale è la storia di un percorso caratterizzato da restrizioni, ostacoli e barriere. All’interno della società italiana, già da qualche anno ma soprattutto negli ultimi periodi si è assistito ad una recrudescenza di sentimenti xenofobi nei confronti degli stranieri, nonostante gli appelli provenienti da più parti all’accoglienza nel rispetto dei diritti umani costituzionalmente sanciti e riconosciuti a livello europeo e nel rispetto della sicurezza e delle leggi dello Stato italiano. Tutto questo in un  Paese, l’Italia, dove l’immigrazione sempre di più si costituisce come fenomeno strutturale. Inserimento, integrazione, inclusione sono tre termini che disegnano un intero percorso:

l’inserimento vissuto come primo passo dell’accoglienza all’interno delle singole comunità deve, poi, necessariamente evolvere verso il perseguimento di una vera integrazione, cioè non solo una “presenza” all’interno di una comunità ma una “presenza attiva”, con l’obiettivo finale di una loro inclusione, cioè di un interscambio positivo e di reciproco riconoscimento di valori culturali di cui ciascuno è portatore. Certamente, possono cambiare gli strumenti e le strategie di perseguimento dell’obiettivo finale, in quanto va tenuto conto dei vari contesti di luogo in cui esso è chiamato a realizzarsi.  Quindi, è quanto mai utile e interessante il lavoro che è stato fatto, e si sta facendo, con riferimento alle realtà dei piccoli comuni, laddove si pensi che circa la metà degli stranieri in Italia risiede stabilmente in un comune sotto i 20mila abitanti. Così come mi preme sottolineare l’importanza e la necessità prevista nella terza fase del progetto di “promuovere lo scambio di buone pratiche” tra gli attori strategici dei piccoli comuni coinvolti. Tutto questo è molto importante perché credo che i processi di integrazione e, ancor più, di inclusione siano difficilmente realizzabili in modo spontaneo ma devono vedere in prima fila le istituzioni pubbliche affinché stimolino i cittadini a lasciarsi coinvolgere in progetti che li rendano protagonisti per costruire una comunità coesa all’interno della quale liberi individui siano disposti a darsi reciproco sostegno per raggiungere obiettivi comuni. Oggi, non intendo limitarmi al “grazie” per il lavoro fin qui svolto ma anche e soprattutto vuole essere un augurio per il proseguimento del cammino iniziato, affinchè il Paese dei mille campanili possa avere tante campane che insieme, in modo armonico, possano far sentire il senso dell’appartenenza ad un’unica Nazione.

venerdì 5 dicembre 2014

Family days. A trento per la firma del protocollo a sostegno del Family Audit e poi a Riva del Garda per la terza edizione del ‘Festival della famiglia’.

Permettere alle organizzazioni pubbliche e private di verificare e migliorare la gestione del personale, favorendo la conciliazione delle esigenze lavorative e familiari. E’ questo il Family Audit, un progetto che la Provincia di Trento ha abbracciato e, in accordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato portato a livello nazionale come “buone pratiche” ieri giovedì 4 dicembre, con la firma del Protocollo per il secondo bando nazionale a favore di chi vuole attivare questo percorso. Sono stata molto lieta di rappresentare il Governo in questa circostanza visto il forte impegno profuso fino ad ora in favore della famiglia da parte dell’esecutivo. Il Governo ha iniziato una politica di conciliazione famiglia/lavoro a cui la Provincia di Trento ha dato un input importante. Ritengo, così come il Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi con me firmatario del Protocollo, che sia stata un’importante occasione di rilancio di queste tematiche perché fino ad ora la famiglia è stata vista troppo spesso come un problema, mentre invece, se supportata, può rappresentare un’opportunità di crescita economica. Bisognerà quindi abbracciare un sistema di organizzazione del lavoro che coinvolga alla pari sia le famiglie che le imprese. Ecco perché è giusto parlare di politiche di armonizzazione dei tempi di lavoro e dei tempi familiari che vedono impegnate ed alleate, famiglie e imprese. E’ con questo spirito che mi sono recata poi quest’oggi, venerdì 5 dicembre, a Riva del Garda per partecipare alla terza edizione del ‘Festival della famiglia’. Se a Trento si è siglato un percorso da seguire, a Riva del Garda è stato posto al centro della discussione il rapporto famiglia/lavoro e ne è stata riconosciuta la valenza economica del tema che va oltre e si attesta al livello della sfera sociale e alla sfera del benessere della famiglia e degli individui. Possiamo affermare che le politiche di conciliazione sono anche politiche di sviluppo economico. Non posso non citare la lettera di Papa Francesco letta dall’Arcivescovo di Trento Luigi Bressan, che ringrazio per la presenza. Nella sua lettera il Papa ha sottolineato la necessità dell’elaborazione di politiche familiari dirette al sostegno delle famiglie più svantaggiate e a porre una maggiore attenzione all’occupazione femminile. Ringrazio tutti coloro che erano presenti, i ragazzi delle scuole, gli amministratori locali, le associazioni e le autorità presenti. In particolar modo vorrei citare il Dipartimento per le politiche della famiglia per il lavoro svolto in questi anni con cui interagisco quotidianamente. Apprezzo molto il lavoro fatto da tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del ‘Family Audit’ una pratica da asportare anche in altre regioni. Mi auguro che questo percorso di condivisione possa portare risultati importanti su tutto il territorio nazionale.


mercoledì 3 dicembre 2014

A Bruxelles per la giornata internazionale disabilità. Su questo tema serve unione di intenti.

Martedì 2 e mercoledì 3 dicembre a Bruxelles, ho rappresentato l’Italia nel semestre di Presidenza europea, sul tema della disabilità. Una due giorni che hanno posto al centro del dibattito l’occupazione e l’accessibilità. Due elementi centrali nella vita quotidiana di tutti noi ma in particolar modo nella vita delle persone con disabilità. Le persone i loro diritti la piena inclusione sono le direttrici lungo le quali abbiamo il dovere di muoverci incessantemente e seguendo sempre nuovi obiettivi. Certamente l’azione specifica dell’ Ue ha come riferimenti indispensabili le competenze delle istituzioni, ma l’Unione europea, ormai firmataria della convenzione Onu, è protagonista di un quadro internazionale chiaro e coerente con i diritti umani delle persone con disabilità che sono patrimonio condiviso della comunità internazionale. Non dimentichiamo mai che la sfida che abbiamo davanti è soprattutto culturale l’impegno deve essere perciò forte sia da parte della politica e delle associazioni ma anche da parte delle imprese, della società civile e del mondo dell’informazione. Solo così agendo verrà definitivamente abbattuta la barriera della discriminazione verso il mondo della disabilità. Molte le testimonianze e i suggerimenti che sono giunti da persone colpite da disabilità. Fra i tanti interventi importanti, significativi e toccanti, mi preme riportare quello viene del vice sindaco di Goteborg, anch'egli disabile, campione di nuoto e attivissimo presso il proprio comune. Lui che ha voluto sottolineare come a Goteborg tutti (e questo è un invito che voglio rivolgere a tutti in questo momento in cui si registrano solo polemiche) stiano collaborando per migliorarla. Si tratta della collaborazione sistematica di tutte le forze politiche a tutti i livelli. Una collaborazione che affronta le difficili problematiche del mondo della disabilità. Questo è lo spirito del suo intervento. Questo è lo spirito che voglio riportare a tutti. Io mi auguro, sinceramente che, almeno su questi temi, la politica, i media e tutta la società civile possano lavorare in modo sistemico per dare risposte concrete a tutto il mondo della disabilità.


martedì 2 dicembre 2014

Serie di appuntamenti sul territorio


Nei giorni scorsi ho partecipato a Novara ad alcuni eventi per dimostrare la mia vicinanza al territorio. Ringrazio sentitamente l’Associazione Nastro Azzurro per avermi invitata al consueto appuntamento per riepilogare l’attività svolta durante questo 2014. Insieme al Prefetto di Novara ho espresso un ringraziamento per quanto fatto in ricordo dei novaresi e degli italiani caduti in tutte le guerre. La memoria è elemento fondamentale soprattutto per i giovani. Successivamente mi sono recata all’evento promosso dalla Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio e dalla Divisione Banca popolare di Novara in collaborazione con il Consorzio per la tutela del Formaggio Gorgonzola, dal titolo: ‘Formaggio in piazza’. Un modo per valorizzare ancora di più, l’enogastronomia della nostra provincia con un prodotto d’alta qualità: il gorgonzola. Infine, visita alla mostra-evento al Broletto: ‘In principio’. Un importante appuntamento culturale che parla di origini nella concezione più ampia. Dalla nascita dell’universo, la formazione della Terra e della Luna e l’origine della vita sul nostro pianeta fino all’evoluzione dell’uomo e delle sue forme artistiche. Scienza, rappresentazioni, miti e allegorie in una intensa esposizione.