mercoledì 25 febbraio 2009

con i ragazzi del Quad, uniti contro la SLA

Sport e solidarietà insieme domenica 1 marzo al Bamboo Lounge Bar di Borgomanero (ore 15.30). Il team TRT quad presenta la squadra 2009 e coglie l'occasione per sensibilizzare al tema della ricerca contro la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Sarà presente la senatrice Biondelli che nella conferenza di fine anno aveva annunciato il suo impegno su questo tema, accompagnata da due illustri colleghi: il senatore Achille Serra già prefetto di Roma e Firenze e il senatore Mauro Del Vecchio, generale di Corpo d'armata che ha comandato (tra l'altro) i contingenti italiani in Bosnia e in Afghanistan. E' prevista inoltre la partecipazione della moglie di Nino Manfredi, Erminia anche lei impegnata nelle iniziative contro la SLA.

giovedì 19 febbraio 2009

preoccupazione per la sorte dei lavoratori della Bemberg

Ho incontrato i lavoratori lunedì 16, è una situazione drammatica, farò il possibile per sostenerli.
Le parti sociali sono già impegnate con l'azienda e le istituzioni per cercare di arginare il problema.
Da parte mia ho posto il problema al sottosegretario al lavoro sen. Viespoli e continuo a tenermi in contatto sia con i lavoratori che con le parti sociali.
Anche su questo argomento in campagna elettorale ci sono state tante promesse da parte del centro destra, oggi di fatto i lavoratori sono sempre più soli. Mi dispiace, ma non si gioca sulla pelle dei cittadini e delle famiglie!

il progetto del pd deve andare avanti

Sono molto dispiaciuta per le dimissioni del segretario nazionale. Ho assistito alla conferenza stampa di Walter Veltroni, è stato un discorso emozionante che ha fatto capire a tutti che nel progetto del Partito Democratico Veltroni ci ha messo il cuore.
il PD è l'unico vero partito riformista e popolare perché non obbedisce a un padrone ma solo ai suoi elettori. Spero che il partito non venga logorato da queste vicende, io continuerò a lavorare per il bene del partito, dei sui elettori e dei cittadini.
Mai come in questo momento dobbiamo essere uniti. I cittadini hanno bisogno di una opposizione a cui guardare, poiché il governo non riesce a dare risposte concrete ai problemi del paese: la scuola è massacrata dei tagli, sulla giustizia continua con le leggi ad personam, la crisi economica viene affrontata con palliativi ridicoli e umilianti come le social card "vuote".
Il progetto del PD deve andare avanti, è l'unica speranza per il paese.
a Veltroni il mio affetto e la mia stima
Franca Biondelli

domenica 8 febbraio 2009

a difesa della Costituzione: solidarietà al Presidente della Repubblica

Sono veramente amareggiata per l'atteggiamento del Presidente dl Consiglio Berlusconi e per i suoi attacchi al Presidente della Repubblica e alla Costituzione. E' chiaro che si strumentalizza cinicamente un doloroso caso umano per attaccare a 360 gradi gli altri poteri dello stato che, giustamente, si oppongono alle operazioni che Berlusconi conduce in spregio alla nostra legge più importante: la Costituzione.
Esprimo la mia solidarietà al presidente Napolitano e insieme ai colleghi del PD mi impegnerò a difendere la Costituzione Repubblicana, nata dal sacrificio di chi lottò contro la dittatura per difendere i diritti di tutti gli italiani.

giovedì 5 febbraio 2009

intervento in commissione sul testamento biologico

3 febbraio 2009,
La senatrice BIONDELLI (PD), nel richiamare le drammatiche recenti vicende, sottolinea come sia emersa la necessita` di elaborare una disciplina in grado di offrire una risposta concreta alle problematiche specifiche del fine vita. Con riferimento ai disegni di legge in titolo, ritiene necessario innanzitutto pervenire all’elaborazione di un testo che incontri la massima condivisione da parte dei destinatari di tale disciplina, ricercando quanto piu` possibile una mediazione tra le diverse posizioni presenti all’interno del Parlamento, esprimendo l’auspicio di un confronto politico anche tra le diverse convinzioni etiche di cui i diversi Gruppi sono portatori.
Osserva al riguardo che la medicina e` giunta a un punto di progresso tale da poter mantenere in vita persone afflitte da gravi malattie, e destinate alla morte, pur in presenza di sofferenze non sedabili e in assenza di qualsivoglia prospettiva di regressione della patologia: si tratta di pazienti,
idratati e alimentati artificialmente, talvolta stimolati nella funzione cardiaca e in quella respiratoria. A suo giudizio tali malati esistono in uno «spazio intermedio», tra la vita e la morte: vi si trovano, nella quasi totalità dei casi, non per scelta, bensì per un concorso di prassi e tecniche mediche sottratte al loro controllo, senza possibilità alcuna di tutela giuridica
dei propri interessi.
Il testamento biologico consiste in una dichiarazione anticipata di volontà: un atto formale che consente a ciascuno, finché si e` nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, di dare disposizioni riguardo a futuri trattamenti sanitari per il tempo nel quale tali facoltà dovessero annullarsi o gravemente ridursi. Si tratta di un atto che può essere revocato dal firmatario in qualsiasi momento e che puo` prevedere l’indicazione di un fiduciario al quale affidare scelte che l’interessato non sarà più in grado di assumere. La liberta` terapeutica, di cui le dichiarazioni anticipate di volontà rappresentano un aspetto rilevante, ancorché parziale, esige l’individuazione
di un confine capace di salvaguardare la libertà dell’individuo di disporre della propria vita – e quindi anche del proprio corpo e della propria salute – dai condizionamenti che ad essa possono venire dal progresso della medicina e da una sorta di burocratizzazione del rapporto tra terapeuta e il paziente. Nel dichiararsi consapevole dei dubbi profondi che l’argomento suscita, ritiene necessario l’intervento di una disciplina volta a garantire la piena consapevolezza di chi sottoscrive il testamento, ad assicurarne la revocabilità in qualsiasi momento, ad indicarne un fiduciario in grado di modificare le direttive in rapporto ai progressi della scienza
medica.
Dopo aver dato lettura di un passo tratto dal Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica giugno 2005, sottolinea l’esigenza di una disciplina organica fondata su adeguati punti di equilibrio tra i fondamentali beni costituzionali coinvolti, non trascurando l’appello fatto pervenire anche alle Camere dal Movimento per la vita: si rende pertanto necessario il massimo sforzo di convergenza e di equilibrio tra le diverse posizioni. Ritiene necessario impedire l’accanimento terapeutico, sostenendo tuttavia che ogni persona abbia il diritto di essere aiutata a vivere senza forzare la natura.
Si sofferma quindi sul significato del valore della vita, a suo avviso analogo tra credente e non credente: la vita e` un dono e va rispettata. Ritiene tuttavia che la vita non possa essere prolungata all’infinito e che chiunque abbia il diritto di ricorrere a tutti i mezzi che la scienza mette a disposizione.
Con riferimento alla proposta di testo unificato, dando atto all’impegno profuso dal relatore, lamenta la mancanza di un esplicito richiamo all’articolo 9 della Convenzione di Oviedo, concernente la tutela delle volontà precedentemente espresse, nonché il mancato riferimento al comitato etico, quale organismo indipendente costituito nell’ambito delle strutture
sanitarie. Rileva quindi l’esigenza di prevedere che, nel caso in cui il soggetto non abbia espresso una dichiarazione anticipata di trattamento, le cure di fine vita debbano attenersi ai principi di precauzione e proporzionalità delle stesse in armonia con quanto previsto dal codice di deontologia medica.
Occorre quindi valutare l’opportunità di prevedere che la correttezza e la diligenza dell’operato del fiduciario siano sottoposti al controllo e alla valutazione del medico curante che ne risponda ai familiari. Occorre inoltre a suo avviso individuare una specifica disciplina per i soggetti minori e
per gli interdetti, sottolineando infine l’esigenza di valutare l’opportunità di specifiche iniziative a livello ministeriale, in merito alle modalita` d’intervento del medico nella formazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento e a campagne informative periodiche.

interrogazione sulla soppressione dell'alto commissariato anticorruzione

BIONDELLI - Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione -

Premesso che:
nell'ultimo rapporto di Transparency, l'Organizzazione internazionale contro la corruzione, l'Italia retrocede al 55° posto nella graduatoria mondiale sulla percezione della corruzione, ultima tra tutti i Paesi dell'Europa occidentale;
da settembre ad oggi la cronaca politica locale ha registrato gravi e numerosi episodi (o fondati sospetti) di corruzione all'interno nell'amministrazione pubblica;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha soppresso l'Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pubblica Amministrazione; subito dopo, è stato creato, nell'ambito del Dipartimento della funzione pubblica, il Servizio anticorruzione e trasparenza (S.A.eT.);
il Presidente del Consiglio dei ministri, nella conferenza stampa in cui annunciava, insieme al ministro Renato Brunetta, la nascita del S.A.eT. dichiarava: "La corruzione nella Pubblica amministrazione ha radici antiche e ha assunto forma endemica, noi vogliamo assolutamente estirparla". E ancora: "Il Servizio anticorruzione porterà un risparmio di 5 milioni di euro e nessun costo aggiuntivo";
il S.A.eT. in circa sei mesi di vita non ha svolto altra attività all'infuori della partecipazione a convegni all'estero (Strasburgo, Vienna, Parigi), laddove in un lasso di tempo analogo il Commissario anticorruzione ha raggiunto significativi risultati, tra i quali si ricordano: l'indagine sullo stato della sanità in Calabria; l'indagine che ha messo in evidenza le gravi carenze e disorganizzazioni dell'ospedale Umberto I di Roma; l'indagine relativa alla ASL di Napoli 5, che ha fatto emergere profili di possibile infiltrazione della criminalità organizzata nelle strutture rientranti dell'azienda sanitaria; la sigla di numerosi protocolli d'intesa con gli enti pubblici, dal Ministero per le riforme a quello delle infrastrutture, dalla Corte dei conti all'Agenzia delle entrate, protocolli che hanno generato fruttuose collaborazioni; l'attivazione di un numero verde che, consentendo ai cittadini la denuncia degli illeciti dietro garanzia di anonimato, è divenuto significativo punto di riferimento per l'intera comunità su questo delicato terreno;
il S.A.eT. conta appena 20 dipendenti e una sola autovettura, mezzi insufficienti a intraprendere un'efficace azione di contrasto della corruzione;
la corruzione è pratica altamente nociva per lo sviluppo di un Paese, sotto tutti i profili (economico, sociale, politico, culturale) e che mina la democrazia alle sue fondamenta;
si chiede di sapere cosa intenda fare il Governo di fronte alle gravi e indubbie carenze del S.A.eT, di certo non imputabili al personale in servizio che, in larga parte, è lo stesso che ha efficientemente supportato l'attività dell'Alto Commissario e come giustifica il fatto che non solo non si sono risparmiati 5 milioni di euro, come assicurato dal Presidente del Consiglio, ma ad oggi si sono esclusivamente spesi i soldi dei contribuenti senza arrivare a nessun risultato concreto.

mercoledì 4 febbraio 2009

interrogazione sulla crisi dell'industri automobilistica

BIONDELLI, BONINO, CECCANTI, DELLA SETA, LEDDI, MARCENARO, MARINO Mauro Maria, NEGRI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico, dell'economia e delle finanze e del lavoro, della salute e delle politiche sociali - Premesso che:
la grave crisi economica e finanziaria si sta manifestando in tutta la sua gravità e le prospettive per il nostro paese sono state precisate dalla Commissione europea, prevedendo un tasso di crescita negativo dell'ordine del 2 per cento nel prossimo anno, ovvero una recessione che interesserà tanto la grande industria quanto il sistema delle piccole e medie imprese;
i Governi dei principali paesi industrializzati hanno adottato impegnativi programmi di sostegno dell'economia e, in particolare, del sistema industriale;
nell'ambito dei suddetti piani, paesi europei come la Germania, Francia, la Spagna, la Svezia, e in ambito extra Unione europea, gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, il Canada hanno già adottato o hanno allo studio misure specifiche per il sostegno del comparto automobilistico, e per il finanziamento di tali piani vengono stanziate ingenti risorse finanziarie;
in un mercato sempre più integrato a livello mondiale, il giusto richiamo all'esigenza di non incorrere in misure distorsive, scaturenti da iniziative isolate e non coordinate, almeno a livello europeo, sollecita l'adozione anche in Italia di interventi finalizzati a facilitare e favorire un profondo processo di innovazione in senso ambientale del comparto automobilistico;
la rilevanza del comparto automobilistico, sia in termini di occupazione diretta e indiretta, sia per fatturato e per la funzione di traino per la ricerca e l'innovazione in molti settori produttivi, merita attenzione e impegno politico, tanto nelle politiche nazionali quanto in sede europea;
i dati del mese di dicembre evidenziano che, a fine anno 2008, 45.000 lavoratori sono in cassa integrazione in Piemonte. L'industria automobilistica, come nel resto del mondo, sta pagando un prezzo particolarmente alto: ai 5.400 operai della Fiat Mirafiori in cassa integrazione tra dicembre 2008 e gennaio 2009 si aggiungono 2.000 impiegati che la inizieranno a febbraio. L'intero gruppo Fiat ha previsto in queste settimane, considerando tutte le sedi italiane, la messa in cassa integrazione di circa 50.000 lavoratori. Il calo drastico delle vendite (meno 23 per cento secondo i dati di novembre 2008) e della produzione (meno 46 per cento rispetto allo stesso mese del 2007) è in linea con quanto sta avvenendo negli altri Paesi, evidenziando, all'interno della più generale crisi, un problema specifico che riguarda il settore automobilistico a livello mondiale. L'industria dell'auto è la vittima principale della crisi economica, per il peso che ha nella formazione del PIL (in Italia il settore automotive contribuisce al PIL per circa il 14 per cento) e nella composizione dell'occupazione di molti Paesi (in Italia i dipendenti del settore sono circa un milione di addetti;
la mancata adozione di misure governative risulta particolarmente grave per Torino e per il Piemonte, cuore dell'industria automobilistica italiana, non soltanto per la presenza della Fiat, ma per il peso rivestito da un indotto di piccola e media impresa del settore, che è il suo fulcro produttivo. Il ridimensionamento del comparto dell'automobile avrebbe dunque effetti drammatici, con conseguenze immediate di disoccupazione e crisi sociale, impoverimento del tessuto di piccole e medie imprese, cui si aggiungerebbero rischi di prospettiva per l'intero sistema industriale italiano;
l'apertura di un tavolo di confronto con le rappresentanze delle imprese del settore automobilistico e motociclistico rappresenta una necessaria, seppur tardiva, presa d'atto della difficoltà che registra il comparto, ma dovrà essere una sede in cui coinvolgere tutti gli attori, a cominciare dalle organizzazioni sindacali;
la complessità della crisi richiede una strategia complessiva che metta in campo un ventaglio di misure che favorisca un profondo rinnovamento del settore, dei comportamenti dei consumatori e dell'azione delle pubbliche amministrazioni, nazionali e locali;
in particolare, sembra necessario assicurare interventi che prevedano: la proroga e il potenziamento dei bonus ecologici per la rottamazione di vecchie auto con acquisto di vetture almeno euro 4; l'individuazione di forme di garanzia per la concessione di crediti al consumo automobilistico; l'introduzione di un organico sistema di incentivi alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico del settore, che favorisca l'innovazione dei prodotti in chiave di compatibilità ecologica ed ambientale; la destinazione di risorse adeguate per assicurare il rinnovo completo del parco-auto degli enti pubblici entro due anni e degli autobus per il trasporto pubblico locale, sostituendo i mezzi con vetture ecologiche;
allo stesso tempo, è necessario mettere in campo specifiche misure congiunturali di sostegno dell'occupazione per gli addetti del settore, tra cui le più urgenti appaiono: a) la possibilità di aumentare le settimane di Cassa integrazione guadagni ordinaria; b) la tempestività dell'assegnazione di risorse, alle Regioni ed in particolar modo al Piemonte, per la gestione dellaCassa integrazione guadagni straordinaria in deroga. Al 31 dicembre 2008 le risorse sono state esaurite e, se non se ne assegnano di nuove, c'è il rischio che, nell'incertezza del diritto, le aziende procedano al licenziamento; c) il superamento o una nuova definizione dei tetti della Cassa integrazione guadagni per impedire che operai e impiegati, costretti a lunghi periodi di cassa, si avvicinino o superino la soglia di povertà; d) mobilità e disoccupazione in deroga per supportare chi ha già perso il lavoro o non si vedrà rinnovato il contratto. I dati riportano un aumento dei lavoratori licenziati e iscritti in liste di mobilità senza indennizzo (+18 per cento) e un numero consistente di precari che non hanno i requisiti per la disoccupazione; e) procedure semplificate per l'adozione di contratti di solidarietà al fine di assicurare il mantenimento delle competenze della forza lavoro;
la trattativa in atto tra Governo, Regioni ed Unione europea volta all'impiego delle risorse del Fondo sociale europeo a copertura dei costi della Cassa integrazione in deroga, ben lungi dall'avere un effetto positivo, causerà in Piemonte la crisi occupazionale di un settore come quello della formazione professionale, che occupa 3.000 dipendenti e 9.000 collaboratori e che è strategico per gestire l'attuale fase di crisi e favorire l'inserimento o il reinserimento dei giovani e degli adulti disoccupati nel mercato del lavoro,
si chiede di sapere:
come il Governo valuti la situazione che si è venuta a determinare per il comparto industriale automobilistico e più in generale della mobilità, anche alla luce della mancata proroga delle misure di sostegno, già adottate negli scorsi anni, che sta mettendo a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro;
quali iniziative intenda assumere al fine di arrivare a definire una strategia per garantire la tenuta del settore automobilistico nazionale ed europeo, favorendone altresì la difesa dei livelli occupazionali nonché l'evoluzione in senso compatibile con l'ambiente, quale occasione di sviluppo e investimento.
(2-00058)