venerdì 29 gennaio 2010

Se lo Riconosci lo eviti - Melania Rizzoli

Ieri pomeriggio, presso la biblioteca del Senato, nella sala Spadolini, ho partecipato con interessa alla tavola rotonda per la presentazione del libro di Melania Rizzoli "Se lo riconosci lo eviti".

All'incontro, organizzato dal Sen. Gramazio, ha partecipato il Dottor Veronesi, autore della prefazione al libro, e il Ministro Ferruccio Fazio.

Si è parlato di tumore al seno, sono stati illustrati i notevoli e incoraggianti passi che la scienza sta muovendo per sconfiggere e curare questo male: una vittoria per tutte le donne che soffrono e hanno sofferto di questo male.

Ringrazio ancora il Sen. Gramazio per l'invito e per l'opportunità che mi è stata data durante la discussione di intervenire per portare una testimonianza dal mio territorio di cui vado orgogliosa: L'associazione Mimosa di Borgomanero che collabora col nostro Day Hospital Oncologico.

Ai volontari dell'Associazione va tutto il mio riconoscimento per il lavoro che fanno al fianco dei malati, ma, soprattutto al fianco delle famiglie. Un tumore quando entra in una famiglia la colpisce come un uragano. In quei momenti, avere al fianco una persona che ti sa aiutare, consigliare, assistere, confortare è fondamentale. Gli Amici della Mimosa sono in questo caso aiuti insostituibili.

Presto parteciperò a Ginevra ad un convegno internazionale che verterà sempre su questi temi. Il mio impegno in favore dei malati, per una migliore dignità nella malattia, fatta di assistenza continua, efficace ed efficente, continua.

giovedì 28 gennaio 2010

Un pensiero nel giorno della memoria

Mi unisco ai colleghi e agli amici che in questa giornata hanno voluto celebrare la giornata della Memoria. Una giornata che ogni anno è monito a noi, nuove generazioni, affinchè gli errori compiuti nel passato non si ripetano.

Ho avuto modo di leggere su facebook numerosi pensieri a proposito di questa giornata, sono rimasta colpita da un messaggio che, riassunto in breve, si chiedeva "siamo sicuri di aver davvero vinto l'odio razzista che ha portato ai campi di concentramento?" non esistono ancora oggi campi invisibili della società in cui, in nome del buon pensiero, noi rinchiudiamo molti nostri simili?

Ci sono ancora partiti che inneggiano contro gli zingari, contro gli immigrati clandestini, gli episodi di violenza contro gli omosessuali hanno riempito le pagine delle cronache romane degli ultimi mesi, e che dire di un tema che mi sta tanto a cuore, cioè la disabilità? I nostri fratelli meno fortunati sono davvero integrati nella nostra società? O spesso li emarginiamo coi nostri comportamenti, senza dar loro l'attenzione che necessitano, le risorse che chiedono?

Ecco quindi, non lasciamo che la giornata della memoria sia solo una commemorazione, facciamo si che diventi uno stimolo perchè non si costruiscano, ancora una volta, barriere, recinti di filo spinato in cui rinchiudere quello che ci fa paura, quello che sembra diverso, quello che non è come noi.

Il sacrificio di tanti uomini, schiacciati dall'oppressione e dal male del nazismo, allora, non sarà stata vano.

giovedì 21 gennaio 2010

Approda al senato la legge sulle cure palliative e terapia del dolore

Sono iniziati oggi in senato i lavori sul ddl 1771.

Si parla di malati, di sanità, di assistenza alle famiglie che devono curare i loro cari malati: finalmente si torna a parlare di problemi reali dei cittadini, e lo si fa con un disegno di legge abbastanza condiviso.

Si tratta di un insieme di 12 articoli che spaziano dalla terapia del dolore e le cure palliative sino ad argomenti più specifici come i dolori da artrosi e da parto.

Proprio sul parto indolore vorrei aprire una parentesi. L'Italia in questo campo detiene un primato. Negativo. C'è molto da fare per promuovere questa pratica per la quale, l'Italia è fanalino di coda.

L'ODG discusso oggi in aula è condiviso da entrambi gli schieramenti politici ed è un messaggio chiaro sulla necessità di lavorare su questo tema: non soltanto a livello culturale e informativo ma anche un'appello al governo affinchè dia risorse alle divisioni ginecologiche per il sostegno al parto indolore: mancano mezzi, manca personale qualificato.

Appena lo stenografico del senato sarà disponibile, pubblicherò il testo del mio intervento odierno in aula a sostegno di questo provvedimento di legge.

mercoledì 20 gennaio 2010

La situazione dei Treni nel Novarese

Ho avuto modo di incontrare, in un incontro pubblico tenutosi a Borgomanero, il sottosegretario Giachino a cui ho consegnato l'interrogazione parlamentare presentata un paio di mesi fa a proposito dello stato delle ferrovie Novaresi e in particolare della linea Domodossola - Milano che, recentemente, ha subito forti tagli, specialmente nella componente di treni diretti all'estero. Quell'ultimo baluardo di turismo ecologico che c'era avanzato.

L'attenzione però non deve essere concentrata soltanto su quella linea, il disagio dei pendolari è molto marcato anche sulla linea Domodossola - Novara che attraversa appunto, la città di Borgomanero.

Quali i problemi sul tavolo? Treni sporchi, precedenza alle Merci sui Pendolari, Stazioni abbandonate o aperte a singhiozzo, soppressione dei "benefici" come la carta TuttoTreno, che permetteva ai pendolari di salire a bordo di treni di categoria superiore per far ritorno, alle proprie case, con qualche minuto di anticipo.

Una situazione di malessere che ho riportato nel breve intervento che ho fatto in loro difesa, durante l'incontro:

Borgomanero è una cittadina che funge da punto di riferimento per l’intera zona che prende il nome di Borgomanerese.

Un bacino di comuni in cui risiedono alcune migliaia di abitanti che, in molti casi, si spostano per lavoro o per motivi di studio sulle direttrici Domodossola – Milano e Arona – Santhia – Torino.
La stazione di Borgomanero, l’unica della zona su due linee, è quindi un importante nodo di scambio e la presenza quindi di un presidio di Biglietteria rappresenta una necessità fondamentale e difficilmente sostituibile con alternative meccanizzate o meno.
Attualmente la stazione è chiusa, e il servizio di biglietteria è espletato dal vicino bar, che ovviamente offre servizi di base, e dalle agenzie di viaggi che offrono servizi più articolati ma che, giustamente, richiedono per essi il riconoscimento di percentuali e diritti di vendita.
Ad oggi molte persone, per l’acquisto di biglietti e di abbonamenti, specialmente quando richiedono servizi avanzati come la “doppia via” sono costretti a muoversi verso la città di Arona.
I cali di fatturato della stazione di Borgomanero sono probabilmente imputabili alla disaffezione della popolazione nei confronti di questo servizio che, specialmente negli ultimi anni, è stato offerto a singhiozzo, con orari non sempre “intelligenti” e con periodi di chiusura causa mancanza di personale.
Quello che dunque si chiede è la presenza di un dipendente, con orari fissi e strutturati in maniera tale da coprire, anche con eventuali pause durante la giornata, gli orari di maggior affluenza in modo da soddisfare delle richieste di base che una cittadina come Borgomanero.

Al sottosegretario ho strappato la promessa di ottenere risposta a "stretto giro" a questa interrogazione. Spero di poter dare ai pendolari novità e ovviamente rinnovo la mia piena disponibilità ad ascoltare i loro problemi.

E il processo breve va...

Le proposte del Governo sul cosiddetto processo breve rappresentano uno svilimento della civiltà giuridica di questo Stato. Senza remore, il governo scveglie percorsi diretti a favorire solo situazioni personali ed individuali, senza rendersi conto dell'enorme danno che si reca al Paese. Ma ciò che è più grave è probabilmente che, il Governo, si rende anche conto del disastro che va compiendo ma, con cinismo becero e meschino, presenta il provvedimento come una panacea dei problemi della giustizia.
Un governo responsabile avrebbe affrontato la problematica in un più vasto contesto della Riforma della Giustizia, tema sul quale il Partito Democratico non ha mai negato la necessità di un esame, e anzi, ne è stato promotore.
E' significativo che questa proposta del governo, non solo non è condivisa dagli Italiani, e mi riferisco agli innumerevoli sondaggi effettuati e tanto amati dal Presidente del Consiglio, ma non è accettata o condivisa dagli operatori stessi della Giustizia. Mi riferisco a Giudici e Avvocati Penalisti. Non si ricorda infatti nella storia italiana degli ultimi anni che ci sia stata una coincidenza di vedute in tal senso da parte di due categoria che per logica, per professione e propensione si trovano su parti contrapposte.
Tale coincidenza di giudizio, significa che il prvvedimento proposto è fuori misura, illogico e pericoloso.
E' proprio il pericolo che tali norme possono produrre nel sistema giustizia ciò che mi preoccupa e ci preoccupa come parte politica.
E' innegabile che tanti responsabili di reati non saranno puniti, e tanti cittadini che attendono che la giustizia faccia il proprio corso nei confronti di questi rimarranno con la beffa oltre al danno subito.
E' un provvedimento che senza gli strumenti e i mezzi necessari, senza un incremento dei giudici e del personale di cancelleria, non potrà che portare solo benefici ai delinquenti senza che si sia risolto alcunchè di quantoè l'intento della proposta. Rendere veloci i processi, fatto di per se condivisibile, non deve significare amnistia.
L'accertamento delle responsabilità penali dei cittadini è unprincipio inviolabile della nostra Costituzione e questo provvedimento non solo viola tale principio ma introduce i presupposti perché non si faccia, tralaltro, a beneficio di chi, quale rappresentante del nostro Governo, dovrebbe essere paladino delle istituzioni che invece vengono offese, e con esse tutti i cittadini.

Ci rendiamo conto di che paese sta costruendo questo governo??

sabato 16 gennaio 2010

Fibromialgia, ho chiesto al ministro un intervento

Raccolgo la richiesta di un gruppo di Facebook a proposito della Fibromialgia, una malattia che ad oggi ha ancora cause sconosciute, una diagnosi difficile ma che debilita e peggiora la condizione di vita di molti cittadini che ne sono affetti.

Al ministro Fazio chiedo che venga fatta chiarezza sul perchè il nostro SSN, a differenza degli altri del sistema Europeo, non ha ancora riconosciuto questa malattia e non ha previsto assistenza e protocolli clinici adeguati per coloro che ne soffrono.

BIONDELLI - Al Ministro della salute - Premesso che:
la fibromialgia o sindrome fibromialgica è una patologia caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità, alla quale si affiancano una vasta gamma di disturbi tra cui dolore cranico, insonnia e astenia, ovvero affaticamento cronico;
alla fibromialgia spesso si correlano altre due gravi sindromi, la CFS (Chronic Fatigue Syndrome o sindrome da fatica cronica) e la MCS (o sindrome da multi-sensibilità chimica). In tutte e tre, in vario grado, è possibile osservare alterazioni in senso autoimmune del sistema immunitario dell'individuo affetto;
le cause di questa malattia sono tuttora sconosciute e la comunità medica sta conducendo diverse ricerche sulle cause e sui possibili strumenti a disposizione per la diagnosi certa della patologia;
questa sindrome è riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità che la classifica nell'International statistical classification of diseases and related health problems (ICD-10) alla voce M79 Other soft tissue disorders, not elsewhere classified - M79.0 Rheymathism, unspecified - Fibromyalgia - Fibrositis;
ad oggi, il Sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento per questa patologia e non esistono per essa adeguati protocolli clinico-assistenziali,
si chiede di sapere:
quali misure si intendano prendere per il riconoscimento di queste patologie e la loro inclusione nel nomenclatore emanato dal Ministero della sanità;
quali forme di sostegno alla ricerca medica si intendano adottare per completare gli studi e le sperimentazioni garantendo così al malato diagnosi rapide e certe;
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno prevedere il riconoscimento, ai lavoratori affetti da questa patologia, di permessi di astensione dal lavoro per la cura della sintomatologia;
se non ritenga infine opportuno prevedere l'esenzione, per coloro che soffrono di questa patologia, dal pagamento dei ticket e dei farmaci per la cura dei sintomi.
(4-02526)

Nuovamente sul caso Bemberg

Torno nuovamente sul caso Bemberg, presentando un'interrogazione ai ministri competenti per far luce su una questione che ormai si trascina da molto tempo e che, apparentemente, sembra non vedere mai soluzione:

BIONDELLI - Ai Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare -
Premesso che:

la Bemberg di Gozzano (Novara) ha rappresentato dal 1925 una delle colonne dello sviluppo industriale dell'alto novarese, divenendo un esempio di eccellenza produttiva nel campo dei filati sintetici riconosciuta in tutto il mondo;
il suolo su cui sorge lo stabilimento, in posizione strategica ad un capo del lago d'Orta, è composto da terreni ceduti dal Comune o donati da associazioni ed opere pie con il preciso scopo di creare un'area industriale nella zona di Gozzano altrimenti, in quel periodo, depressa economicamente;
negli anni, questa realtà ha dato lavoro a migliaia di operai e centinaia di impiegati creando un indotto dalle dimensioni considerevoli;
a seguito di sfortunate vicende economiche unite alla crisi del tessile che ha colpito molte aree del Piemonte, il polo è stato ceduto il 21 aprile 2008 al gruppo Pasell della famiglia Amitrano che, dopo le iniziali promesse di riapertura delle linee produttive, ha invece sospeso le produzioni allo scopo di contenere l'ormai crescente debito causato dall'aggravarsi della congiuntura economica sfavorevole;
ad oggi, gli ammortizzatori sociali concessi agli oltre 294 dipendenti, e in parte anticipati dalla Regione Piemonte, sono in via di esaurimento e 14 lavoratori sono già senza stipendio;
nel mese di ottobre 2009, la famiglia Amitrano ha iniziato le pratiche di cessione della società ad una holding svizzera, KJH, con sede a Zug, nel "paradiso fiscale" rappresentato dal Cantone omonimo;
KJH, contestualmente, aveva annunciato un piano industriale che prevedeva la riapertura dello stabilimento e la riassunzione di tutti i dipendenti in cassa integrazione;
a distanza di mesi, nulla è stato fatto: non è stata perfezionata la vendita e lo stato attuale degli impianti, in buona sostanza smantellati o da bonificare a causa delle forti contaminazioni da amianto, getta una grave ombra sulla veridicità delle intenzioni espresse dalla suddetta holding;
con lettera datata 24 dicembre 2009 indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, e ai Ministri competenti, il Presidente della Provincia di Novara, Diego Sozzani, e il Sindaco di Gozzano, Carla Biscuola, hanno palesato le loro perplessità sulle reali intenzioni della futura proprietà, incluso un possibile cambiamento di destinazione dell'area che snaturerebbe l'intento iniziale, e manifestato la loro preoccupazione per l'imminente fine del supporto della cassa integrazione concessa (il 30 marzo 2010),
si chiede di sapere:
quali misure di indagine si ritenga opportuno porre in essere per far luce su questa vicenda che ormai da due anni si trascina senza soluzione mettendo in seria difficoltà i lavoratori coinvolti;
quali più ampie misure si vogliano prendere per evitare che situazioni analoghe si ripetano in futuro;
inoltre, quali azioni i Ministri in indirizzo, per quanto di propria competenza, intendano intraprendere per la tutela dei lavoratori che nel caso di una futura ripresa dei processi produttivi, senza la necessaria bonifica, saranno nuovamente esposti a fattori di rischio per la salute.
(4-02527)

Interrogazione al Ministro Alfano

Ecco un'interrogazione presentata ieri al Ministro Alfano a proposito del Patrocinio di Stato che gli Avvocati garantiscono a coloro che sono meno abbienti. Raccolgo l'appello dell'ordine degli Avvocati di Torino che lamentano i forti ritardi nella regolarizzazione dei pagamenti delle parcelle da parte dello Stato.

Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 313 del 14/01/2010

BIONDELLI - Al Ministro della giustizia -

Premesso che:
l'istituto del patrocinio a spese dello Stato costituisce, per i cittadini italiani, una conquista di civiltà irrinunciabile;
il gratuito patrocinio si rende possibile grazie al lavoro di numerosissimi avvocati, soprattutto giovani;
a quanto risulta all'interrogante recentemente, l'Ordine degli avvocati di Torino ha effettuato un censimento su base volontaria per accertare l'eventuale presenza di ritardi da parte dello Stato nell'onorare i debiti verso gli avvocati, sorti nell'ambito del patrocinio a spese dello Stato, in campo sia civile che penale;
a quanto consta all'interrogante, il risultato di questo censimento evidenzia una situazione critica che, a giudizio dell'interrogante, richiede un intervento celere del Governo,

si chiede di sapere

se il Ministro in indirizzo reputi opportuno porre in essere misure per evitare che i ritardi nei pagamenti da parte dello Stato compromettano, nella pratica, questo importantissimo istituto.
(4-02529)

I fatti di Rosarno - Quasi le sette RAIDUE

Questa mattina al programma "Quasi le sette" in onda su Rai Due ho fatto un breve intervento a proposito dei fatti di Rosarno.

Ancora una volta ho ribadito la necessità di una legge migliore che regoli l'immigrazione ma favorisca allo stesso tempo l'integrazione, che colpisca chi sfrutta la disperazione di questi uomini e che permetta ad essi di liberarsi da questo giogo.

Ho inoltre approfittato dell'occasione per rispondere al Ministro Maroni che in aula ha illustrato gli accadimenti di Rosarno specificando che il nord è immune a questi problemi:

Che dire, è vero! Al nord non abbiamo immigrati che raccolgono Olive e Arance, abbiamo al contrario disperati sfruttati dai sub....sub appalti, cambia il tipo di lavoro, non lo sfruttamento.

Oltre il Soffitto - Continua il mio sostegno ai malati di SLA

Ieri ho avuto l'onore di partecipare ad un incontro tenutosi a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma in occasione della presentazione del libro "Oltre il Soffitto", una raccolta di studi e testimonianze sulla SLA ed in particolare sull'effetto che questa ha sulle famiglie che ne vengono colpite.

Questo è infatti l'errore in cui spesso si cade: considerare la SLA una malattia che si limita a stravolgere la vita di chi ne viene colpito.

Al contrario, per riprendere le parole di Mina Welby, presente all'evento, è un uragano che si abbatte sulla vita di un'intera famiglia, che la cambia, la stravolge.

Toccanti le sue parole, il ricordo del marito Piergiorno Welby che, seppur non malato di SLA, ha vissuto una vita di sofferenza in tutto e per tutto paragonabile a quella portata da questa malattia.

Presente all'incontro anche l'amica Erminia Manfredi. Sua la prefazione del libro e le parole, poche ma intense, a sostegno di tutti coloro che, come il compianto Nino, si trovano in questa situazione.

Come ho affermato durante il mio breve saluto, molto lavoro dev'essere ancora fatto: non è possibile per un malato di SLA, seguire il percorso burocratico tradizionale per il riconoscimento dell'invalidità... si rischia di fare troppo tardi, si rischia di dare alle famiglie gli aiuti quando questi, purtroppo, non sono più necessari. Da queste semplici considerazioni il mio impegno, in commissione Sanità e in Aula a difendere i diritti di questi malati affinchè si istituiscano corsie preferenziali per l'ottenimento di sussidi, strumenti e assistenza capaci di rendere il decorso della malattia meno duro e più sereno.

lunedì 11 gennaio 2010

Rosarno: Basta con lo scaricabarile


Vorrei manifestare le mie forti perplessità per l’incresciosa vicenda di Rosarno che in questi giorni ha riempito le prime pagine dei giornali.

Sono indignata per l’epilogo dei fatti e ancor di più per i commenti provenienti dalle forze politiche della maggioranza che, in maniera inspiegabile, attribuiscono al PD, e più in generale alla sinistra, le colpe di una situazione che ha confini ben più articolati.

Innanzitutto bisogna considerare la legge che regola l’immigrazione.

Come ribadito dal nostro Segretario Bersani, la Bossi – Fini, opera massima del precedente governo Berlusconi, è principale responsabile di questa situazione: una legge promulgata nel 2002 e che da oltre sette anni contribuisce ad esasperare la condizione degli immigrati, trattati spesso ai limiti della decenza umana, senza aprire una vera alternativa di insediamento controllato, rispettoso della legge e soprattutto votato all’integrazione.

Proprio a proposito, è Sua Santità stessa che, nell’Angelus di ieri, ha ribadito la necessità di una riflessione: l’immigrato è prima di tutto una persona e quindi merita rispetto: è compito di ciascuno di noi contribuire a costruire un’umanità migliore, integrata e basata su valori di fratellanza ed equità.

Tornando al tema di questa riflessione, avvisaglie sulla scarsa qualità della legge sull’immigrazione e sui suoi successivi aggiustamenti, come la sanatoria delle badanti e il reato di clandestinità, sono venute da più parti, non ultimo dai sindacati che hanno denunciato da subito il progressivo esasperarsi di una situazione che, inevitabilmente, è arrivata a un tracollo.

Respingo con fermezza al mittente ogni accusa mossa contro il mio partito e la mia parte politica, negli ultimi otto anni, la sinistra ha governato per soli 19 mesi, tra mille difficoltà e senza i “numeri” adatti ad affrontare le riforme in parlamento più pressanti, tra cui quelle legate all’immigrazione.

Abbiamo perciò convissuto con una legge sbagliata e l’attuale governo, che avrebbe il dovere di unire esperienze e proposte, anche da parte dell’opposizione, che mettano definitivamente la parola fine a questa triste storia, si preoccupa d’altro.

E’ ora che gli italiani sappiano che il PD è disponibile al dialogo, disponibile ad affrontare, in parlamento, i temi più importanti e impellenti per l’Italia. Sull’immigrazione c’è molto da fare ma, è sotto gli occhi di tutti, ci sono processi brevi (domani al Senato) e altri provvedimenti ad-personam che, inspiegabilmente, prevalgono sull’agenda.

E’ ora che questo governo, che ad ogni critica risponde rivendicando l’investitura da parte di milioni di italiani, si metta a lavorare per loro e si apra ad un vero dialogo con l’opposizione.

Non si ignorino tutti questi segnali, oggi a Rosarno e domani altrove, che sono spie di problemi reali, quotidiani che la nostra gente vive.

Franca Biondelli

Borgomanero a senso unico

Che dire a proposito dei sensi unici di recente istituzione nella nostra città che non sia già stato detto?

L’altro giorno per arrivare da un capo all’altro di corso Roma, ho impiegato oltre venti minuti! Ero in macchina e c’era molto traffico? Tutt’altro.

Ero a piedi e ad ogni passo trovavo qualche amico e qualche conoscente che mi fermava per chiedere spiegazioni in merito a questa sgradita “sorpresa” che i borgomaneresi hanno trovato nella “Calza” della befana.

Si tratta di una soluzione di pessima qualità che ha avuto il pregio di scontentare coloro che hanno firmato contro la chiusura del centro e coloro che hanno firmato a favore.

Paradossalmente, la situazione di limbo in cui è precipitata la zona centrale di Borgomanero spinge automobilisti e pedoni a dare il peggio/il meglio di loro stessi: i primi cercando comunque di raggiungere il negozio desiderato parcheggiando tra i manichini delle vetrine, i secondi sopravvivendo in uno slalom di cofani, portiere e biciclette che ricordano una giungla.

Il risultato è davanti agli occhi di tutti, e il gruppo di facebook dedicato alla vicenda è un’importante segnale che, quello che sta succedendo, a borgomaneresi e vicini non va proprio giù!

Invito il comune ad un ripensamento, magari prendendo in considerazione tutte le proposte che, dopo la rabbia iniziale, stanno iniziando a popolare i vari forum su internet e le discussioni dei cittadini.

C'è molto da fare, ma sicuramente una soluzione c'è, è necessario confrontarsi e trovarla per il bene del nostro centro e della nostra città.

lunedì 4 gennaio 2010

Cordoglio per la famiglia Integlia

Ho appreso in questi giorni del grave lutto che ha colpito la famiglia Integlia per la perdita della giovane Patrizia.

Una perdita che ha il sapore amaro della sconfitta, perché ancora una volta la SLA ha avuto la meglio sulle cure che da qualche anno faceva presso il polo Novarese.

Putroppo mancano fondi per la ricerca, ma non solo, manca anche l’aiuto concreto alle famiglie: più assistenza, più aiuti anche finanziari, per agevolare chi ha un proprio carò così duramente colpito da questa grave malattia.

Il mio pensiero e la mia preghiera vanno a te, Patrizia.

Franca Biondelli

Solidarietà ai Magistrati Calabresi, sempre.

Mi unisco ai colleghi e alle altre autorità dello Stato nell’esprimere condanna e sgomento per i fatti accaduti a Reggio Calabria nella notte di ieri. Si vuole creare un clima di tensione e di intimidazione che abbiamo il dovere di scongiurare.

Episodi come questi sono la cartina di tornasole della bontà del lavoro condotto dalla Magistratura che, evidentemente, ha iniziato a colpire nel vivo contribuendo a riportare la legalità in quelle terre martoriate dalla malavita organizzata.

Vedo con piacere che, in maniera unanime, destra e sinistra si sono schierate compatte nel manifestare l’appoggio a queste persone e al loro lavoro pericoloso quanto fondamentale. Noto con amarezza però che le stesse persone che oggi manifestano solidarietà alla magistratura poche settimane fa occupavano le pagine dei giornali inveendo contro le toghe giustizialiste e corrotte.

Rinnovo con forza il mio sostegno alla Magistratura: credo in loro, nell’essenzialità della loro funzione, nell’importanza della loro autonomia.

Ho avuto occasione di conoscere molti magistrati in questi mesi, ho avuto modo parlare con loro e di conoscere e apprezzare esperienze di vita uniche. E’ anche a persone come loro, come Falcone, Borsellino, Scopelliti, Livatino, Chinnici, Morvillo … che dobbiamo l’Italia in cui viviamo.

venerdì 1 gennaio 2010

SITUAZIONE BEMBERG SEMPRE PIU' GRAVE

Ancora una volta promesse vane.

Ho ricevuto in questi giorni una lettera da parte del Presidente della Provincia e dal Sindaco di Gozzano sul grave problema della Bemberg che, ad oggi, vede lontana ogni soluzione.

Non posso che mettermi sin da oggi a disposizione dell’amministrazione Provinciale e Comunale, ma soprattutto dei Lavoratori, per cercare di risolvere questa vicenda che ormai si trascina da anni tra promesse e dietrofront.

Già in passato mi ero attivata presso il Ministro Sacconi e il sottosegretario Viespoli affinché i lavoratori ottenessero la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, e ho presentato qualche mese fa un’interrogazione per esprimere la mia grande preoccupazione per le problematiche ambientali collegate alle enormi quantità di amianto presenti nello stabilimento che hanno messo in grave pericolo la salute dei dipendenti.

Ad oggi, la società acquirente (che si era tra l’altro impegnata a riassumere i lavoratori), anziché dare risposte e intraprendere atti concreti si limita alle promesse. Voglio ricordare che già a ridosso della notizia di cessione manifestai soddisfazione mista a preoccupazione perché tutto sembrava, troppo semplice, chiaro e immediato per essere realmente attuabile: ci si trovava di fronte ad una soluzione miracolosa che, a distanza di poche settimane, sta iniziando dimostrare la sua vanità.

Sono molto dispiaciuta per questa situazione e per tutti gli sforzi che le amministrazioni presenti e passate stanno facendo senza riuscire a trovare una risposta concreta che metta fine a questa storia. Metto perciò a disposizione le mie energie per provare a fare chiarezza, definitivamente, sulla questione.

Chiederò ai Ministri del Lavoro, Per lo sviluppo Economico e dell’Ambiente di attivarsi per risolvere questa tragica, perché solo così si può definire, situazione. E’ necessario pretendere chiarezza perché troppe volte ci si è trovati ad un passo dalla parola “fine” e troppe volte qualcosa non ha funzionato.

Gli operai e gli impiegati Bemberg non possono più andare avanti così. Presto gli ammortizzatori sociali si esauriranno e ancora una volta a farne le spese saranno le famiglie dei lavoratori...

Non voglio che questo accada. E’ ora di arrivare infondo a questa questione.

Franca Biondelli

Auguri di Buon Anno a Tutti