martedì 30 aprile 2013

Il Borgomanero in Serie D


Egregi dirigenti del Borgomanero calcio,
vi scrivo per congratularmi con voi per la vittoria del campionato di Eccellenza e la qualificazione diretta al campionato di serie D. In qualità di borgomanerese sono molto contenta di vedere la squadra della mia città ritornare a giocare nella categoria che le compete. Mi felicito con i ragazzi che sono scesi in campo e hanno conquistato la vittoria del campionato con sacrificio e impegno. Faccio i complimenti all’allenatore Erbetta che ha dimostrato ancora una volta tutte le sue capacità. Le mie congratulazioni vanno anche e soprattutto alla società che in un momento di grave crisi economica come questo è riuscita a trovare le giuste risorse per ottenere il massimo risultato a cui può ambire una società: la vittoria del proprio campionato. Avete dimostrato che con il lavoro, il sacrificio, la passione e l’impegno si possono ottenere risultati importanti anche con investimenti sobri ed equilibrati. Lo sport, in un momento difficile come questo, ha la forza e la capacità di tenere unito il tessuto sociale. Un tessuto sociale unito ha un valore aggiunto se ha come collante i valori sportivi. Sono molto contenta che il nome della mia città di appartenenza verrà portato in giro per l’Italia grazie ai vostri risultati sportivi e al vostro lavoro. Quello che avete fatto è molto importante, per quanto può valere il mio giudizio, vi sprono ad andare avanti in questo modo per poter fare in modo che Borgomanero e il territorio, possano godere dei vostri sacrifici e del vostro impegno. Mi rendo conto delle difficoltà a cui bisogna fare fronte, ma solo grazie a persone di buona volontà e preparate come voi si possono tagliare traguardi così importanti.
Il mio vuole essere un messaggio di ringraziamenti e di congratulazioni per quello che fate e per i risultati ottenuti. Grazie mille. Oggi è ancora più bello essere di Borgomanero.



On. Franca Biondelli

Con i cittadini del comintato ‘No amianto a Barengo’ per incontrare il Senatore Felice Casson Stabilito percorso comune per la tutela della salute e del territorio


Nella giornata di oggi ho incontrato, a Roma, alcuni cittadini di Barengo componenti del comitato ‘No amianto a Barengo’ per discutere della possibile realizzazione di una discarica di amianto nella cittadina. Insieme ci siamo confrontati con il Senatore Felice Casson. Casson è un Magistrato di Cassazione di altissimo livello, che si è sempre impegnato nella tutela dei cittadini e soprattutto dei lavoratori, dall’esposizione all’amianto. Nella precedente legislatura ha presentato numerosi Disegni di legge, da me tutti sostenuti, legati sia a questa tematica che ai temi della Giustizia in generale. Durante l’incontro i cittadini di Barengo hanno espresso tutte le loro preoccupazioni e le criticità che si stanno verificando nel loro paese. Dopo esserci confrontati abbiamo delineato un percorso che, sono convinta, potrà portare buoni frutti. L’interesse del Senatore, che rivestirà un ruolo di primo piano anche nell’attività di Governo che si appresta ad iniziare nella Commissione Giustizia del Senato, è stato molto elevato visto e considerato che il nostro territorio è già provato dalla presenza di discariche e che è oggetto di continue richieste per realizzarne altre. Sono convinta che si potranno sicuramente dare risposte positive ai residenti, tenendo ben presente che la priorità assoluta è la tutela della salute nostra e dei nostri figli, nonché la difesa ambientale dell’area. Ringrazio la gentilezza dimostrata dal Senatore Casson a cui sono legata da forte amicizia. Conoscendo Felice da tanti anni ero consapevole che avrei trovato in lui un interlocutore disponibile e prodigo di indicazioni.
Nei giorni scorsi, inoltre, ho ricevuto comunicazione che il Ministero dell’Ambiente si è già attivato a seguito della mia interrogazione proprio sulle criticità di Barengo.

lunedì 22 aprile 2013

Ripartiamo dal territorio: per l’integrazione serve un’Italia capace e culturalmente avanzata. A Torino per incontrare le associazioni islamiche Senza abbandonare la preoccupazione per le condizioni dei cittadini italiani


Nella giornata di ieri domenica 21 aprile, ho partecipato, a Torino, al primo incontro organizzato da PSM, associazione Partecipazione e Spiritualità Musulmana, che ha sancito di fatto l’ingresso nella società piemontese ed italiana, di un nuovo interlocutore per il confronto con la comunità islamica. Oltre mille persone italiane e straniere, erano presenti al centro congressi del Lingotto. Ringrazio il presidente dell’associazione PSM per l’invito, gli altri presidenti di associazioni islamiche presenti e il presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia Izzeddin Elzir, nonché il dottor Ahmed Errahmani presidente del centro studi ricerche islamiche di Parigi. Io ho accettato con favore il loro invito anche se è stata una settimana molto particolare per la politica italiana. Questo incontro è stato un momento importante la cui parola chiave è stata: confronto. Parrebbe che in Italia i tempi bui, in cui si prendevano i cittadini musulmani come il nemico numero uno da combattere, siano passati o quantomeno stiano passando. Io sono convinta che il dialogo e il confronto sia ampiamente possibile, lo dico come cattolica e lo dico anche e soprattutto come deputata del Partito Democratico. Il dialogo, elemento essenziale per la società, è possibile proprio grazie alla presenza in parlamento del Pd, perché solo noi sentiamo il peso della vergogna dell’assenza dei diritti civili per gli stranieri in Italia. Durante la giornata, la difficoltà maggiore riscontrata, è stata quella di parlare a un migliaio di persone italiane e straniere preoccupate della situazione economica e civile, dell’Italia, dell’Europea e del mondo. Una crisi accompagnata da quella mancanza di valori che aggrava ancora di più la situazione.
Vorrei riportare le parole del dottor Ahmed Errahmani presidente del centro studi ricerche islamiche di Parigi: «La partecipazione dell’Islam è possibile nella società, solo emarginando, coloro che compiono atti di terrorismo contro gli individui. Chiedo a tutti uno sforzo per integrarsi e per aprire un dialogo costruttivo che guarda al futuro. Nessuno - ribadisce il dottor Errahmani - può imporre la propria religione, la religione deve essere una scelta personale. L’Italia ci ha accolti e noi vogliamo integrarci con il dialogo e il confronto. L’Italia è un grande paese, dopo una dittatura, ha saputo dire basta e risorgere. L’uomo che guidava in quegli anni l’Italia aveva calpestato tutti i valori umani: giustizia, pace, rispetto per gli anziani, per la persona e la natura». Questi elementi sono l’apertura e l’impegno che l’associazione PSM sta portando avanti, cioè il promuovere le iniziative per il bene dell’uomo e della società. L’associazione vuole dare un contributo che si ispira ad una società basata sulla fratellanza ed equità, mossa da valori universali come la cooperazione, la spiritualità della non violenza che costituisce riferimento teorico ed educativo degli associati. Voglio portare a conoscenza il loro fortissimo senso di appartenenza, utilizzando le parole finali del discorso del presidente dell’associazione PSM: «Auguro buon lavoro a tutti, e soprattutto auguro buon lavoro al nostro presidente Giorgio Napolitano».
Nonostante la stupenda accoglienza che ho ricevuto grazie alla perfetta capacità organizzativa dell’associazione, l’intensa giornata è stata segnata dalla preoccupazione per la spaccatura che c’è nel mio partito, e per i lavoratori che oggi, nonostante fosse domenica, mi hanno inviato messaggi, dicendomi: «ricordati della cassa integrazione», «ricorda che siamo esodati», «ricorda che abbiamo bisogno di risposte». Questa situazione mi pone in un forte stato di impotenza anche se, non voglio smettere di credere nemmeno per un minuto al Pd e sono sicura che ce la faremo per il bene del Paese.

venerdì 19 aprile 2013

Sostegno compatto a Romano Prodi

Nell'incontro di questa mattina per decidere il candidato del Partito Democratico alla presidenza della repubblica, io ho votato Romano Prodi, così come me il partito compatto ha dato il suo appoggio. Nessuno astenuto. Tutti d'accordo. Il partito si è unito sotto questo nome. Un nome che non prevede nessun inciucio con Berlusconi, nessun accordo sotto banco. Questo mi premeva fortemente ed era fondamentale.

giovedì 4 aprile 2013

Impegno per il Lavoro. Sostegno alla linea Damiano per la rappresentanza sindacale

Impegno per il Lavoro. Sostegno alla linea Damiano per la rappresentanza sindacale 
Ricostituzione articolo 19 Statuto dei Lavoratori
Modifica articolo 8 DL 13-08-2011

Benché vi sia ancora una fase interlocutoria nella vita politica del Paese, prosegue l’attività parlamentare diretta ad apportare aggiustamenti e proposte per migliorare alcune mancanze che secondo le nuove forze parlamentari vanno affrontate dall’attuale e dal prossimo Governo. In primo piano, senza ombra di dubbio, vi è il lavoro. Ho sottoscritto l’iniziativa dell’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano in merito a due proposte di legge: la prima riguarda la modifica dell’articolo 8 del DL del 13 agosto 2011 in merito al sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità; il secondo in merito alla necessità di riportare ai valori iniziali l’articolo 19 dello statuto dei lavoratori. 
L’articolo 8 ha introdotto il concetto di rappresentatività territoriale, una cosa che di fatto apre la strada a sindacati di comodo non nazionalmente rappresentativi e dà spazio a logiche di dumping sociale (concorrenza sleale). In questo modo si introducono i principi di derogabilità delle leggi e dei contratti collettivi nazionali di lavoro compreso anche il reintegro del posto. Si mette quindi, nelle condizioni di non trattare i lavoratori secondo i principi di uguaglianza stabiliti dalla costituzione. Qui di seguito la proposta di legge avanzata:

«Il contratto collettivo aziendale di lavoro, stipulato dalle rappresentanze sindacali operanti nell'azienda, relativamente alle materie e secondo le regole e le procedure previste dall'accordo interconfederale tra Confindustria e CGIL, CISL e UIL del 28 giugno 2011, produce i propri effetti nei confronti di tutti i lavoratori dell'unità produttiva per la quale il contratto stesso è stato stipulato».

L’articolo 19 dello statuto dei lavoratori individuava come soggetti titolari dei diritti sindacali, le rappresentanze aziendali costituite ad iniziativa dei lavoratori e i loro ambiti di azione. Le modifiche di questo articolo, hanno fatto in modo che crescessero le tensioni nel mondo del lavoro facendo sì che diversi accordi fra parti sociali slittassero o che arrivassero con adesioni parziali. E’ importante, inoltre, avere regole che separino l’espressione di voto dei lavoratori nella scelta dei rappresentanti dalla sottoscrizione o meno degli accordi. Si vuole riportare il dispositivo originario dell’articolo 19 dello statuto dei lavoratori. Qui di seguito il rinnovato testo che si propone. Aggiunta del punto a-bis e rivisitazione totale del punto b.

Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell'ambito:

«a-bis) delle associazioni aderenti alle confederazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale»;

«b) delle associazioni sindacali, non affiliate alle confederazioni di cui alla lettera a-bis), che siano firmatarie di contratti collettivi nazionali o provinciali di lavoro applicati nell'unità produttiva».

Volantinaggio davanti all’ospedale SS. Trinità di Borgomanero



Perchè l’integrazione Borgomanero /Borgosesia? A chi giova?
NO alla vendita degli ospedali piemontesi ad un fondo immobiliare
Volantinaggio davanti all’ospedale SS. Trinità di Borgomanero



Parteciperò al sit in che si terrà venerdì 5 aprile davanti all’ospedale SS. Trinità di Borgomanero (in viale Zoppis) a partire dalle ore 9.30, organizzato dai consiglieri regionali del PD, insieme: ai consiglieri comunali del PD, al Segretario del circolo di Borgomanero, ai militanti del Pd ed i cittadini, per informare:

  • sugli interrogativi che l’integrazione degli ospedali di Borgomanero – Borgosesia hanno lasciato ancora aperti. A chi giova questa azione?  
  • e delle ultime azioni intraprese dal governatore della Regione Piemonte Roberto Cota che vuole vendere gli ospedali ai privati attraverso un fondo immobiliare. Il Pd lancia una petizione popolare contro la vendita.

martedì 2 aprile 2013

Interrogazione per la difesa ambientale del territorio sesiano - Discarica di Barengo



Comunicato stampa On. Franca Biondelli



Interrogazione per la difesa ambientale del territorio sesiano



Questa mattina, martedì 2 aprile, ho presentato una interrogazione per risposta in commissione, in cui, partendo dal recente caso della discarica di amianto a Barengo, ho portato all’attenzione dei Ministri competenti, la difficile situazione dei territori delle ‘Colline novaresi’ e dei paesi sesiani che corrono pericoli di contaminazione ambientale sotto diverse forme.
Qui di seguito il testo dell’interrogazione.

Interrogazione a risposta in Commissione


Ai Ministri dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare e della salute

premesso che:

nel Comune di Barengo in Provincia di Novara è stata localizzata ai sensi dell’articolo 12 della Legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 una discarica per rifiuti non pericolosi monodedicata a materiale da costruzione contenente amianto;

tale decisione ha suscitato l’opposizione delle popolazioni locali che recentemente ha avviato una raccolta firme fra tutti i residenti dei comuni delle colline novaresi (aree note per la produzione vitivinicola), anche perché: il Piano regionale amianto del Piemonte non prevede l’istituzione di nuove discariche oltre alle tre già presenti, l’area di 30 mila metri quadrati  inizialmente era stata destinata alla realizzazione di un parco fotovoltaico e per questo alcuni cittadini avevano accettato la vendita del proprio terreno, i cittadini lamentano la mancanza di trasparenza su tutta la vicenda, sia nell’iter burocratico, sia nelle informazioni fornite ai cittadini sul progetto. Il comitato di cittadini ‘No amianto a Barengo’, recentemente costituito per la salvaguardia del territorio, ha portato all’attenzione i dati raccolti ribadendo che le Colline novaresi non devono diventare la discarica del Piemonte Orientale. Lo stesso sindaco di Barengo ha già confermato l’intenzione di indire il Consiglio Comunale e deliberare negativamente entro dieci giorni dalla data della stessa Assemblea;

si teme in particolare per i rischi per la salute derivanti dall’eventuale dispersione di fibre in amianto e per l’inquinamento conseguente al passaggio di autocarri, al consumo del suolo, all’eliminazione di zone boschive in una zona nella quale si coltivano vigne e sono presenti risaie;

il sito prescelto dalla ditta Ederambiente che ha presentato nel mese di ottobre del 2012 la richiesta per la realizzazione della discarica, rientra nell’area sotto tutela delle ‘Colline Novaresi’;

il 12 dicembre 2012 si è riunita presso la Provincia di Novara la Conferenza di servizi, convocata ai sensi della legge 42/1998, che ha esaminato il progetto della citata discarica e i pareri delle istituzioni interessate, in tale sede l’Arpa ha evidenziato gli impatti che possono derivare dal progetto relativamente alla fauna e agli ecosistemi sostenendo che la proposta presenta criticità sia per impatti irreversibili che reversibili;

inoltre l’ambito ambientale in cui si colloca il sito è ad alta sensibilità di paesaggio ed è soggetto a vincolo paesaggistico, ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, essendo area boschiva con essenze di pregio da tutelare e il cui mantenimento è fondamentale per la protezione della fauna presente nell’area; si teme soprattutto per l’inquinamento delle acque, l’area è infatti caratterizzata da un piccolo corso d’acqua e da molte zone paludose;

l’ASL ha evidenziato la mancata considerazione della presenza di un’altra discarica di rifiuti non pericolosi dell’ATO e del conseguente moltiplicarsi degli impatti sull’area;

il 14 marzo 2013 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione sulle minacce per la salute legate all’amianto e sulle prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente, si tratta di un importante atto del Parlamento Europeo a favore del riciclo del rifiuto amianto;

nella risoluzione si afferma che il conferimento dei rifiuti di amianto in discarica non è il sistema più sicuro per eliminare definitivamente il rilascio di fibre di amianto nell’ambiente, in particolare nell’aria e nelle acque di falda;

per quanto riguarda lo smaltimento, la risoluzione invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che qualsiasi rifiuto contenente amianto, indipendentemente dal contenuto di fibre, sia classificato come rifiuto contenente amianto, indipendentemente dal contenuto di fibre, sia classificato come rifiuto pericoloso e quindi smaltito esclusivamente in specifiche discariche per rifiuti pericolosi, in conformità alla direttiva 1999/31/CE, o, previa autorizzazione, essere trattati in appositi impianti, testati e sicuri di trattamento e inertizzazione, e che la popolazione interessata debba essere informata al riguardo;
nella Provincia di Novara è presente una discarica a Ghemme per la quale nel mese di dicembre del 2011 il Comune ha dovuto imporre il divieto di accesso al pubblico dell’area a causa della presenza di contaminanti per i quali è stato rilevato il rischio cancerogeno; è inoltre in discussione il progetto per la realizzazione della discarica di amianto a Barengo, mentre è di recente fallito il tentativo di aprirne un’altra a Borgomanero in località Cumiona; nella zona di Carpignano è prevista la nuova localizzazione di un pozzo esplorativo dell’Eni per la ricerca di petrolio con relative trivellazioni, una operazione che proprio per l’atteggiamento contrario della popolazione, sta spingendo l’Eni a valutare l’esplorazione all’interno del comune di Ghemme; a Grignasco i comitati cittadini stanno facendo opera di controllo sulla così definita ‘opera di riprofilatura’ della Cava del Colombino che potrebbe essere riaperta rimettendo in modo un processo industriale che, seppur per un periodo stimato in 10 anni, potrebbe compromettere un’area destinata ad una crescita turistica e agricolo ambientale, con la necessità di un transito di 10 camion all’ora ed un importante spostamento di materiale; ed infine, nel paese di Casalvolone, sono in corso di definizione i ricorsi al Tar fatti a seguito della decisione della realizzazione di un impianto di compostaggio a Biogas;

le suddette attività insistono nel territorio di comuni che distano una ventina di chilometri l’uno dall’altro, collocati in parte nella fascia del fiume Sesia, e in parte una zona di produzione di vini DOCG e di risaie che recentemente sembra ricevere particolare attenzione per attività di smaltimento dei rifiuti mentre invece dovrebbe ricevere attenzioni ulteriori per una difesa delle peculiarità territoriali divenute ormai elementi non solo caratteristici ma anche di crescita economica per tutta la provincia;

quali misure intendano assumere, considerata la netta presa di posizione del Parlamento Europeo, al fine di pervenire a un’immediata moratoria delle autorizzazioni, in corso sia in Piemonte che nel resto del Paese, delle discariche di amianto, adottando misure con il consenso dei cittadini interessati, volte a promuovere e sostenere tanto la ricerca nell’ambito delle alternative ecocompatibili, quanto le tecnologie che se ne avvalgono, garantendo procedimenti quali l’inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, ai fini dell’inattivazione delle fibre e della loro conversione in materiali che non mettono a repentaglio la salute pubblica.