mercoledì 3 novembre 2010

Il mio intervento in aula per i lavoratori di Castelletto Ticino

Il mio intervento oggi in aula per i lavoratori di Castelletto Ticino, domani verrà presentata l'interrogazione parlamentare in merito.


Sulla situazione di alcuni lavoratori di Castelletto Ticino
BIONDELLI (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BIONDELLI (PD). Signora Presidente, so di porre un problema nazionale ma, proprio perché è un problema nazionale, potremmo magari tutti insieme, soprattutto il ministro Sacconi, prestarvi un po' di attenzione.
A Castelletto Ticino, in provincia di Novara, è in corso una situazione drammatica per 120 cassa integrati dipendenti dell'ex Imit. La corte d'appello di Torino ha respinto il concordato antifallimentare, che stabiliva tempi e modi per quanto riguarda il TFR dei lavoratori, sia dei cassaintegrati che degli oltre 120 dipendenti riassunti da Imit. La bozza di accordo è quindi tornata al tribunale di Novara. Ora, i lavoratori e anche le parti sindacali mi hanno fatto sapere che sarà molto difficile trovare un nuovo accordo tra dipendenti, banche e fornitori.
A questi 120 dipendenti se ne aggiungono altri 80 in cassa integrazione dello stabilimento di Arcore. Questi chiedono di conoscere le cause di questo rimbalzare della cassa integrazione e dei motivi fallimentari. Questi lavoratori ribadiscono che, oltre che farci mancare le spettanze economiche, li stanno logorando e che restano a casa senza ricevere stipendio.
Ora, signora Presidente, io ritengo che, almeno in questi casi, la burocrazia dovrebbe essere più snella, perché queste persone a fine mese non mangiano. (Applausi dal Gruppo PD).
PRESIDENTE. Senatrice Biondelli, se sarà presentata un'interrogazione la Presidenza solleciterà chiaramente una risposta.

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