In questi giorni, l’Italia è stata attraversata da una forte perturbazione che ha portato nelle regioni del Nord nevicate, anche molto intense, ma sicuramente non impreviste.
Negli aeroporti, nelle stazioni e sulle strade è stato immediatamente panico e tutti abbiamo potuto vedere in televisione ritardi a tre cifre e cancellazioni. Si è trattato di un fenomeno straordinario e sicuramente gli addetti del settore hanno dato fondo a tutte le loro risorse per contenere i disagi.
Mi rivolgo comunque al ministro Matteoli perché il problema dei trasporti italiani è ben più grave di quanto emerga dai disagi di questi giorni: Mi riferisco alla globalità del sistema e alle esperienze che io, come tanti altri, ogni giorno facciamo sulla rete italiana.
Alcuni giorni fa, prima delle abbondanti nevicate pre-natalizie sono stata vittima insieme a numerosi altri viaggiatori dei disguidi che ormai sono tradizione presso lo scalo della Malpensa. La temperatura di -10 gradi con clima relativamente sereno ha paralizzato lo scalo trasformandolo in un bivacco per tutti i viaggiatori: anziani, bambini e famiglie che si apprestavano a spostarsi per le vacanze natalizie.
Una coppia di signori con cui mi sono fermata a parlare, a causa dei ritardi, sarebbe stata costretta a bivaccare sino alle tre di notte nell’aeroporto di Roma in attesa della prossima “coincidenza” verso l’Argentina.
Devo essere sincera, ho provato disagio e ho taciuto l’incarico che ho a Roma. Ho avuto vergogna di dire di essere un parlamentare perché non ho più risposte da dare ai viaggiatori per i quali la rabbia e lo sconforto ormai sono il sentimento principale.
La situazione dei treni è analoga.
Ogni giorno ricevo mail e telefonate da pendolari arrabbiati e scoraggiati da questa situazione che ormai è routine: a Milano si festeggia un treno che in tre ore arriva sotto il Colosseo, ad Arona, Verbania, Borgomanero, nel frattempo, si aspetta un treno che per fare un’ora di viaggio ne impiega mediamente una e venti.
La situazione è drammatica perché la qualità del trasporto locale scade di giorno in giorno. Ho presentato un’interrogazione sulla situazione dei trasporti pendolari nella zona del Novarese e del Verbano, si chiedeva con urgenza una risposta (in particolare entro la metà di dicembre): sino ad ora sono stata inascoltata.
Gradirei che tutte le persone che sono vittime di disagi si mettano in contatto con me attraverso il blog o tramite Facebook per portarmi le vostre testimonianze, io farò da tramite presso il ministro sperando, anzi, pretendendo di essere ascoltata.
E’ ora di riorganizzare il sistema, renderlo efficiente, dare un servizio vero altrimenti qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
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