mercoledì 23 dicembre 2009

Ed ecco la Finanziaria

Quest'oggi il Senato ha discusso e approvato la Finanziaria, il PD ha votato contro.

Un NO che ribadisce quanto una manovra di questo tipo sia iniqua e insufficiente rispetto alle esigenze delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese.

Una finanziaria ricca di punti controversi, uno su tutti la messa in vendita dei beni confiscati alla Mafia. Un'apertura che è pericolosa perchè agevola il riciclaggio di denaro sporco ed è in aperto contrasto con la lotta alla Mafia stessa: le si dà l'opportunità di riacquistare, ricorrendo a prestanome, quanto sequestrato!

Sul fronte della Cultura è il deserto. Poco e niente è stato destinato a questo importantissimo settore: manca qualsiasi risorsa per il 2011. Colgo l'occasione per ricordare che il 2010 era stato l'anno dei grandi tagli, con 700 milioni in meno dell'anno precedente e soli 400 milioni di stanziamenti!

Salute? Il fabbisogno viene coperto mettendo le mani nei TRF dei lavoratori. E' ancora una volta questa risorsa a coprire i bisogni di un settore che necessità riforme chiare per combattere gli sprechi e incrementare l'efficienza.

Stranamente, inoltre, questa finanziaria si dimentica della spesa farmaceutica che ormai è totalmente fuori da ogni controllo.

Ancora: il sistema DRG per la determinazione delle spese mediche sostenute dallo stato per gli interventi. Nessuno si degna di effettuare controlli sul suo effettivo funzionamento e sulla sua ottimalità. Nessuno sa se dietro questo sistema si nascondono sprechi di denaro pubblico.

Nel frattempo le nostre regioni hanno conti della Sanità in rosso e ai passivi si fa fronte con rincari sui ticket: ancora una volta, a pagare è il cittadino!

Diversi ministri e diversi parlamentari della maggioranza hanno difeso questa manovra finanziaria definendola ottima: capace di tenere la barra della finanza pubblica ben ferma... a mio parere è "non dannosa"... ma inutile e non lascerà effetti positivi dietro di se.

A chi conviene una manovra del genere? Sicuramente non al bene dell'Italia.

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