La mia relazione in Commissione Affari sociali e il mio intervento alla
Camera
All’interno dell’analisi della
Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie (Progetto Di
Legge 331), la Commissione Affari Sociali, di cui io faccio parte, è stata
chiamata ad esprimere un giudizio sulla sezione riguardante l’introduzione della
così definita ‘Messa alla prova’. Su questo tema, il cui parere favorevole è
stato votato a larga maggioranza, ho relazionato personalmente in Commissione. La
‘Messa alla prova’ ha funzione di riduzione del sovraffollamento carcerario, ma
anche e soprattutto le funzioni di: umanizzazione della pena; rieducare il
detenuto e reinserirlo nella società attraverso lavori socialmente utili. Sono
esclusi da questa formula di pena i reati più gravi compreso lo stalking,
maltrattamenti in famiglia e quelli considerati pericolosi per la collettività.
Le statistiche sono unanimi nel riconoscere che il carcere favorisce assai di
più la recidiva che la rieducazione. E’ un concetto moderno che modifica
l’approccio ai reati minori. Gli stessi assistenti sociali che lavorano nelle
carceri chiedono uno snellimento delle procedure burocratiche per pensare
sempre meno alla detenzione e sempre più a percorsi per la riabilitazione. Con
il Progetto di Legge 331, abbiamo incominciato un cammino vero verso un nuovo
modo di affrontare il problema penitenziario senza diminuire o abolire le
sanzioni penali, ma dando ad esse una giusta accezione che miri a sanzionare il
reo con una pena effettivamente commisurata alla gravità del reato. Oggi, approvare
questo provvedimento, sarebbe un passo importante, di grande civiltà.
Questo il link per vedere il mio intervento alla Camera di oggi https://www.youtube.com/watch?v=GM0exI4-T70
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