martedì 2 luglio 2013

Che la violenza sessuale in contesto di conflitto venga equiparata ai crimini di guerra

Ho partecipato oggi, nella sala ‘Mappamondo’ di Montecitorio, al convegno: ‘La verità necessaria – I processi di riconciliazione nei paesi della Primavera Araba’. Fra i presenti la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e l’On. Khalid Chaouki della Commissione Cultura AP. Fra gli intervenuti vorrei mettere in evidenza il contributo portato dal Vice Presidente del Congresso Generale Nazionale della Libia, Juma Atigha. Dalla sua testimonianza è emerso come la violenza sessuale fatta non solo su donne, ma anche su uomini e bambini, siano diventate contesto di guerra sotto la dittatura di Gheddafi. La fine del regime, che ha commesso crimini indicibili sul corpo e sulla mente della popolazione, ha aperto un forte dibattito su queste tematiche. Al Parlamento libico è stato presentato un disegno di legge che tutela le vittime che hanno subito violenza, equiparando queste azioni ai crimini di guerra. Oltre a quello di tutela, questa iniziativa legislativa, ha lo scopo di coinvolgere direttamente ed indirettamente anche gli altri Stati dove questi crimini sono stati effettuati in passato o vengono tutt’ora effettuati. Ricco di contenuti anche l’intervento di Maria Nicoletta Gaida, donna di grande esperienza internazionale, che ha presentato 150 progetti in difesa delle vittime dei conflitti, coinvolgendo figure importanti della politica, dell’economia e della religione. Per lei risulta essere fondamentale raccontare quanto è successo. Raccontare i crimini di guerra apre, di fatto, la strada al processo democratico. Se questi dovessero restare nascosti resterebbe del veleno a minare la società civile. Con la dittatura di Gheddafi si è fatto uso della violenza sessuale per sottomettere e umiliare mentalmente le popolazioni. Aprire un percorso giuridico, come il progetto di legge libico, è importante per fare in modo che le organizzazioni internazionali e la comunità internazionale si attivino in tutti gli stati del mondo per debellare questi gravi crimini.

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