In questi giorni si è fatto un gran parlare delle modifiche imposte dall’Unione Europea all’età pensionistica per le donne.
Di fatto l’età viene elevata a 65 anni e su questo possiamo fare nulla, al contrario, ci uniformiamo ad uno “standard” Europeo. Quello che però non emerge con la stessa chiarezza è che nei fatti il trattamento che si viene a creare è tutt’altro che paritario.
Le donne italiane, a differenza di quelle degli altri stati europei, non godono dello stesso tipo di servizi, assistenza e agevolazioni che permettono alle colleghe europee di affrontare la loro vita di lavoratrici e madri, in maniera dignitosa.
Quanto agli stipendi, la questione assume toni ancora più scuri, con livelli di retribuzione che non si possono nemmeno paragonare e la conseguente ulteriore disparità tra cittadine della stessa Europa.
Bene quindi l’equiparazione, ma che sia a 360 gradi!
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