Sono intervenuta ieri, mercoledì 16 giugno 2010, in commissione sanità in merito alla forte riduzione della spesa pubblica di circa 1,2 miliardi di euro che decorrerà dal 2012.
La maggiore criticità è il blocco del turnover e dei precari che vanno a creare gravi disagi ai pazienti: la carenza di personale negli ospedali è nota non solo per le risorse umane sociosanitarie ma anche per alcune discipline mediche.
E’ giustificato l’allarme dei medici oncologi che propongono di lavorare sull’organizzazione invece di fare tagli indiscriminati: con la sola migrazione sanitaria si potrebbe ottenere un taglio minimo del 10%, una quota che in Piemonte potrebbe essere reinvestita sul territorio; inoltre si mette a rischio l’importante investimento compiuto negli anni scorso nel parco tecnologico nazionale (risonanza magnetica, scintigrafia, tomografia) delle strutture oncologiche italiane: sarebbe impossibile far funzionare questi macchinari con la carenza di organico che si verrà a creare.
Per la mia storia personale è inoltre inaccettabile che il Governo abbia innalzato la quota di invalidità civile dal 74 all’85 per cento per poter accedere al beneficio economico dell’assegno mensile di invalidità, in casi quali la cecità civile, la sordità civile, l’handicap e la disabilità. L’innalzamento della soglia può determinare gravi conseguenze: ad esempio il lavoratore affetto da laringectomia totale con tracheotomia definitiva, prima dell’entrata di questa eventuale misura restrittiva avrebbe potuto ottenere di accedere al trattamento assistenziale.
Altri pesantissimi tagli segnano la riduzione della spesa farmaceutica ospedaliera di circa 600 milioni di euro; questi sono solo degli esempi di alcune criticità della manovra che si discuterà a giorni.
Il Partito Democratico ha presentato diversi emendamenti su queste e molte altre problematiche: personalmente, anche sotto il profilo etico, penso che sia una manovra iniqua e fortemente pericolosa per l’assistenza dei nostri malati; altre nazioni hanno fatto una manovra ben più pesante ma non così disumana a sfavore delle persone malate e dei portatori di handicap, senza dimenticare gli alunni in condizione di fragilità che hanno subito la riduzione dei docenti di sostegno a causa dei tagli sul personale scolastico.
Ho ricevuto, inoltre, molte segnalazioni da genitori con figli disabili gravi che sono preoccupati per i tagli previsti e proposti nella sanità nella nostra Regione Piemonte, oltre a quelli appena citati nella manovra economica del Governo; mi appello al Presidente Cota e chiedo “Caro Presidente, mi sta a cuore il mondo del malato e quello del disabile, come penso a tutti noi. Le chiedo perciò di ripensare attentamente a questo taglio di spesa a discapito dei malati, dei portatori di handicap, dei non autosufficienti: è giusto razionalizzare, ma non penalizziamo queste famiglie già quotidianamente vessate in ogni luogo ed in ogni campo. Le chiedo, quindi, di collaborare e di ascoltare quelle persone che siedono all’opposizione e che giornalmente svolgono con onestà e attaccamento il proprio lavoro per il bene comune e non per interesse personale”.
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