martedì 1 giugno 2010
Il 2 giugno 1946 nasceva l'Italia repubblicana.
Sono passati ormai sessantaquattro anni, ma è quanto mai attuale ricordare l'importanza di quella data e di quella scelta che gli italiani attuarono nel referendum istituzionale.
Fra i 25 milioni italiani che votarono e scelsero l'attuale forma dello Stato italiano, il pensiero corre principalmente verso le donne ed i giovani: dai vecchi filmati emerge con evidenza l'entusiasmo delle donne, che votarono per la prima volta rendendo di fatto finalmente universale il suffragio, e dei giovani, veri protagonisti della campagna referendaria e della liberazione dal nazifascismo.
Ma il 2 giugno di sessantaquattro anni fa si votò, oltre che per il referendum in cui si scelse la Repubblica, anche per l'Assemblea Costituente.
Vennero eletti uomini e donne di diversa estrazione politica che, spinti dalla volontà di porre solide basi alla nascente democrazia italiana dopo il ventennio di dittatura fascista, si unirono e collaborarono redigendo la Costituzione sulla base di valori condivisi.
Oggi la nostra Costituzione vive la prova forse più delicata della sua storia: noi ci sentiamo chiamati a difenderne i valori di fondo e la loro attualità.
Nata nel contesto storico del dopoguerra, esprime valori e ideali che hanno inserito l'Italia nella tradizione dei paesi democratici. Da allora ha sempre saputo svolgere la sua funzione unificante, accompagnando un paese in crescita, reggendo nei momenti più bui della nostra storia, anche quando si scrivevano le tristi pagine del terrorismo.
Oggi il Paese è cambiato.
Oggi, noi Democratici novaresi, vogliamo ricordare sia la Repubblica che la Costituzione: per questo ci uniamo all'appello dei Presidenti Emeriti della Corte Costituzionale Onida e Zagrebelsky, affinchè il 2 giugno sia "Festa della Repubblica e della Costituzione".
Sen. Franca Biondelli - gruppo PD Senato della Repubblica
On. Elisabetta Rampi - gruppo PD Camera dei Deputati
Paola Turchelli - capogruppo PD Provincia di Novara
e Amministratori Locali PD
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1 commento:
Questo è un grande giorno per tutti noi, che ci sentiamo antifascisti e anti monarchici. Il mio impegno civile, basato sui Valori della Costituzione e della Repubblica, si basa sull'esempio concreto e sulle mie azioni, molte volte oggetto di pareri discordi nella frazione del comune di Carsoli ( Aq ), dove risiedo pur essendo nato a Roma.
Purtroppo parecchi rigurgiti delle folli idee totalitarie dei fascisti mi hanno procurato problemi in questa frazione nota come ancorata alla destra, io di sinistra dichiarata con idee mai celate. Obbrobrio degli obbrobri: a Carsoli c'è un sindaco eletto nelle liste Pd ( Mario Mazzetti ), a Pietrasecca di Carsoli ci sono svastiche sui muri!!! Per me è uno scandalo.
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