La commissione di indagine sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, ha votato oggi all'unanimità la relazione finale “sull'efficienza e l'appropriatezza delle cure mediche” prestate a Stefano Cucchi morto lo scorso 22 ottobre nella sezione detentiva dell'ospedale Sandro Pertini.
Le cause che hanno portato alla morte di questo giovane, come emerge dalla relazione, sono state la disidratazione e la grave perdita di peso che in pochi giorni hanno irrimediabilmente compromesso un corpo già fragile.
Stefano, con lo sciopero della fame e della sete, voleva richiamare l'attenzione su di se e sulla sua vicenda: credo sia un caso che ci deve far riflettere a lungo.
Si è trattata sicuramente di una indagine utile e la sua bontà è testimoniata dall’approvazione all’unanimità della relazione. Con essa ci si impone una riflessione affinchè si possa migliorare il trattamento sanitario all’interno del sistema carcerario e venga data la giusta attenzione ai detenuti-pazienti, soprattutto quelli affetti da dipendenze, poiché ancor più deboli.
Come Segretario della commissione di indagine voglio portare all'attenzione dei colleghi, ma anche dell'opinione pubblica attraverso voi giornalisti, l’importante risultato di questa indagine che, proprio oggi, è stata presentata al Presidente del Senato e alla Procura della Repubblica.
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