In questi giorni, ho presentato al senato numerosi emendamenti, in materia di Disabilità, Lavoratori Telecom, sui Consorzi ed altro, al Decreto Milleproroghe in discussione al Senato.
Naturalmente respinti e comunque "inutili" poichè il Governo, ormai senza più sorprendere, porrà la Fiducia.
Ancora una volta lavorare in Parlamento diventa umiliante. Comunque, pur amareggiata, vi invio anche il mio Intervento in Aula:
BIONDELLI (PD). Signor Presidente, il decreto milleproroghe e la sua conversione in legge di cui oggi si dibatte poteva essere un'occasione con cui la maggioranza poteva rimediare alla stasi che il Governo ha imposto ormai da troppo tempo, coinvolgendo i suoi rappresentanti nelle Aule parlamentari. In un contesto sociale in cui la crisi è dominante, l'attività parlamentare avrebbe dovuto essere proficua e dominante. Ciò che i cittadini chiedono alla politica è che sia vicina ai loro problemi e che li affronti nel migliore dei modi. Se poi ci riferiamo a chi è stato scelto per rappresentarli, per questi diventa un dovere. Ho fatto questa breve premessa, perché vorrei sollecitare una riflessione da parte di tutti. A fronte di provvedimenti che vanno discussi con una connotazione prettamente politica, e quindi ognuno è legittimato nelle proprie scelte, ve ne sono altri che non possono avere una collocazione politica, uno schieramento piuttosto che un altro: sono i provvedimenti che devono essere affrontati solo con la coscienza e con la responsabilità di chi è consapevole di vivere in un Paese civile e ha l'onore di esserne rappresentante. Io e miei colleghi della Commissione sanità abbiamo presentato emendamenti ed ordini del giorno su argomenti seri, molto seri, soprattutto se pensiamo che i destinatari sono persone che soffrono e alle quali la vita non ha offerto il meglio che ci si possa aspettare. Parliamo della sclerosi laterale amiotrofica, più diffusamente denominata SLA, ma abbiamo esteso il nostro intervento anche alle disabilità gravi, argomenti sui quali non esiste l'idea o il presunto dovere di fare scelte politiche. Non è necessario e non occorre ricercare una collocazione, di destra, di sinistra, di centro, quella che sia. In questo caso dobbiamo essere guidati solo dalla nostra coscienza, dalla nostra dignità di cittadini italiani, prima, e di parlamentari, poi. Non vi può e non vi deve essere demagogia là dove vi sono persone che soffrono e, con loro, intere famiglie. Pertanto, invito ciascuno di voi a vivere almeno un giorno insieme ad una di queste persone, ad una di queste famiglie. Allora, solo allora, si potrà capire di cosa stiamo parlando e quanto sia nobile il gesto che dovremmo fare per rendere loro la vita un po' più agevole. Lo dico anche al ministro Tremonti, che non è qui con noi, ma che con i suoi tagli sta mettendo a dura prova queste famiglie. Abbiamo presentato ordini del giorno, con i quali si vuole spazzare via ogni demagogia. Semmai si chiede un approccio veramente responsabile su un argomento che, peraltro, è stato anche oggetto di una manifestazione pubblica, quanto mai sacrosanta. Era in occasione dell'approvazione del Patto di stabilità, quando il Governo destinò una quota di 100 milioni di euro per i malati di SLA e per le loro famiglie. Chiedo a lei, senatore Malan, che ritengo una persona veramente sensibile: queste famiglie avranno o no questi 100 milioni per poter affrontare i costi della malattia? Ribadisco ancora una volta che non si può lesinare su questi interventi finanziari. Inoltre, è inconcepibile che non vengano prese in considerazione anche altre disabilità gravi, gravissime. Si chiede che questi finanziamenti siano destinati ad interventi per ricerca e assistenza domiciliare, sia per i malati di SLA sia per tutti i malati con gravi disabilità: una quota non aggiuntiva rispetto alle risorse stanziate per le stesse finalità della legge di stabilità 2011, trattandosi, al contrario, delle stesse risorse che concorrono alla determinazione nell'ammontare indicato. Non possiamo consentire l'azzeramento del fondo per la non autosufficienza, ossia i 400 milioni che vengono a mancare da quest'anno, e che tutto questo passi inosservato. Sostengo, e con me tutto il mio partito, ma credo anche voi, che occorra avviare un'ampia riflessione sul mondo delle patologie gravissime. Potremmo individuare misure di carattere generale, ponendo altre risorse per tutte le disabilità gravi, tra cui l'istituzione di un fondo ad hoc per la ricerca, per la cura, per l'assistenza delle persone disabili e per aiutare i loro familiari. In definitiva, è quanto mai necessario adottare un progetto condiviso, sia perché si cerca di far fronte ad un grande dramma, sia perché si incrementa la ricerca in Italia, che porterà, ne sono sicura, benefici a queste persone sfortunate e all'intera collettività. E se l'argomento dovesse ricadere sulla mancanza di risorse, allora io ribadisco che questi provvedimenti hanno una priorità assoluta e che sono state prospettate anche proposte di finanziamento senza maggiori oneri per l'Erario. In conclusione, chiedo a ciascuno di voi, col cuore, un atto di coscienza: non lasciate che questi malati non abbiano risorse. (Applausi dei senatori Fioroni, Gustavino e Santini).
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