martedì 2 giugno 2015

A Novara per le celebrazioni ufficiali della festa della Repubblica

 Oggi si celebra la festa della nostra Repubblica. Una ricorrenza dettata nella sua data dal referendum con il quale i cittadini scelsero una via differente dalla Monarchia. Oggi quel furore democratico dimostrato con la partecipazione di massa al referendum (ben l’89% degli aventi diritto si recarono a votare), vive un momento di forte crisi. Oggi siamo all’indomani di una tornata elettorale che ha portato alle urne solo il 52% degli aventi diritto. Vuol dire che una persona su due non è andata a votare per queste elezioni regionali. Faccio eco a quanto detto dal Presidente della Repubblica Mattarella rivolgendosi ai Prefetti in questi giorni di festa per la nostra nazione. Il primo male da combattere è senza ombra di dubbio la corruzione che vive e prolifica nelle istituzioni andando a ledere i principi democratici e di libero mercato a cui l’Italia si ispira da sempre. Un male, un cancro, che collegato alla criminalità organizzata, ha fatto sì che metà degli italiani non creda più nel voto; espressione numero uno della vita democratica di un paese nonché linfa vitale per i suoi valori e per la sua attività. Bisogna allo stesso modo però distinguere quella che è la reale difficile situazione della lotta alla corruzione con chi fa di questa tematica un semplice argomento di campagna elettorale, soffiando sul fuoco della disaffezione solo per ottenere consenso mentre nella sua reale attività politica nega questi stessi principi togliendo il consenso a quelle leggi che andrebbero a contrastare con maggiore forza il diffondersi della corruzione. Oltre alle celebrazioni ufficiali ho partecipato alla simbolica consegna della cittadinanza ai ragazzi stranieri che vivono in Novara. Viviamo giorni complessi, in cui la propaganda non sta facendo altro che metterci l’uno contro l’altro. Ritengo però, che i tempi siano maturi, per fare in modo che le tematiche dei diritti civili siano affrontate. Tematiche che troppe volte sono state utilizzate solo in campagna elettorale. Un tema che il Premier Renzi ha portato più volte all’attenzione dei media. Ritengo che ci possano essere le condizioni affinché si possano compiere passaggi importanti all’interno di questa legislatura. Il concetto che mi preme sottolineare vuole andare contro una affermazione davvero brutta ed antipatica che ogni tanto sentiamo in giro da coloro che fanno politica per populismi. Voi qui non siete ospiti. Voi qui siete cittadini. Seguendo le direttive che lo Stato democratico detta anche voi siete chiamati al vostro dovere per costruire uno Stato migliore e più forte. Noi italiani lo abbiamo fatto all’estero e così è stato per coloro che vi hanno preceduto. Il vostro impegno è un grande valore su cui la vita del nostro paese può e si deve basare.




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