Doppia fiducia per l’esecutivo guidato
da Enrico Letta. Con queste votazioni si è ottenuto un risultato importante
quello di distinguere le sorti del Governo con quelle personali di Silvio
Berlusconi. Si è colta l’occasione per ribadire quanto fatto in questi mesi,
rispedendo al mittente con forza l’accusa populista e qualunquista di essere un
Governo del rinvio. Si sono messe le basi per le riforme, sono stati fatti interventi:
su esodati, su cassaintegrati, sui precari della Pubblica Amministrazione, per
le donne vittime di soprusi, per gli esodati per licenziamento individuale, per
cassaintegrati, gli insegnanti di sostegno, gli assegnatari delle borse di
studio, gli operatori della cultura, per chi sta ristrutturando casa, per i
piccoli imprenditori beneficiari della nuova legge Sabatini, per i ragazzi che
fino a ieri erano figli legittimi, naturali, adottivi e oggi sono figli, figli
e basta. Così come ha detto Letta l’Europa ci guarda e noi dobbiamo guardare
all’Europa. Con la giusta stabilità il nostro paese può e deve essere
protagonista. Vi è la necessità di liberarsi di figure che destabilizzano la
politica italiana e peggiorano le condizioni di vita degli italiani. Il
teatrino imbarazzante visto oggi dimostra chi veramente gioca sulla pelle degli
italiani che si sono visti aumentare l’Iva a causa di una crisi di governo
creata proprio per scongiurarla, una crisi di governo che si è conclusa con un
incredibile nulla di fatto. Chi paga il costo di questo scherzetto? Rispondo
nuovamente oggi alle accuse che i nuovi populisti ci fanno: no, non siamo per
niente tutti uguali. E’ ovvio che so benissimo che c’è ancora tanto da fare. Oggi
c’è stata la volontà di chiarimento da parte del Presidente Consiglio Letta per
dare stabilità al Paese. Una stabilità richiesta da artigiani, lavoratori,
sindacati, confindustria e addirittura la Chiesa.
Un coro di persone che chiedeva responsabilità.
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