La nostra società sta vivendo in questi anni un pericoloso ritorno di forme d'odio e di razzismo che non sono accettabili. Ci stiamo muovendo verso un mondo globale e la velocità con cui si muovono le informazioni ci da modo di conoscere e approfondire culture una volta lontane e oggi invece davanti alla nostra porta.
Questo cambio di prospettiva porta con se inevitabilmente, in alcuni, paure e timori.
Timori e paure che se coltivati - spesso volutamente- da alcuni soggetti possono far nascere movimenti e correnti di pensiero che pongano alla base proprio l'odio e il razzismo.
Ricordo un racconto che mi è capitato di sentire qualche tempo fa: un bambino incontra a scuola un suo coetaneo e diventano grandi amici. Ne parla sempre a casa, è costantemente presente in ogni suo racconto. I genitori decidono di conoscerlo, si recano a scuola e chiedono al loro piccolo quale sia questo "famoso" compagno. In una classe di bianchi c'è, in un angolo, un solo ragazzo di colore, il bambino lo indica esclamando "è lui, quello con la maglia azzurra".
Da questo bambino e da questo racconto dobbiamo tutti imparare qualcosa. Solo con questo cambio di prospettiva potremo costruire una società migliore.
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