BIONDELLI - Al Ministro della Salute
Premesso che:
nella seduta antimeridiana del 22 giugno scorso ho avuto la possibilità di portare all’attenzione dell’Aula il problema di una persona malata di SLA (con diagnosi certa e certificata) che si è vista rispondere dalla Commissione INPS per le invalidità civili che, per la concessione dell’indennità di accompagnamento “dovrà ritornare in un momento successivo”;
nella giornata di domenica 26 giugno è stata portata alla mia conoscenza che la circostanza che una persona, malata di distrofia muscolare a far tempo dal 1981, ha dovuto inviare all’INPS la documentazione “provvisoria” del proprio stato di malattia. Inviata tale documentazione all’inizio del 2011 e dopo un sollecito dell’interessato – non avendone egli alcuna notizia – si è visto rispondere che “essendo trascorsi 60 giorni dalla presentazione della documentazione provvisoria la stessa è da intendersi come definitiva”;
questi sono solo due esempi (gli ultimi in ordine di tempo) delle innumerevoli lettere, email, telefonate, ecc…, che giungono – purtroppo – regolarmente alla mia attenzione;
queste tematiche sono state oggetto – in modo responsabile e trasversale – di mozioni, interpellanze, interrogazioni ma anche di interventi legislativi ad hoc da parte di tutti i rappresentanti della politica, a qualsiasi parte politica essi appartengano;
rilevato che
tale atteggiamento, condiviso, nei confronti di queste situazioni tanto gravi quanto purtroppo diffuse non può essere vanificato da atteggiamenti burocratico-amministrativi degli Enti preposti a darne attuazione che, invece di essere al servizio delle persone che ad essi si rivolgono, costituiscono spesso un elemento di frustrazione delle legittime aspettative;
tutti gli interventi normativi (legislativi ed amministrativi) hanno come loro costante una sempre maggiore attenzione al soddisfacimento dei diritti e dei bisogni dei cittadini, sia per la celerità della risposta sia per la semplificazione dell’iter necessario per ottenerla;
tenuto conto che
la semplificazione e la celerità non devono, comunque, far venir meno i necessari controlli di congruità né tanto meno costituire l’alibi per comportamenti delittuosi e truffaldini che vanno, sempre, individuati e perseguiti;
si chiede di sapere
quali iniziative il Sig. Ministro voglia intraprendere per sollecitare i vertici direzionali dell’INPS ad impartire disposizioni che, rispettose, ovviamente, della vigente legislazione in materia di riconoscimento di invalidità civile ed indennità di accompagnamento, consentano non una rapida ma una “immediata” definizione delle relative pratiche nei confronti di quei soggetti che risultano affette da gravissime patologie croniche invalidanti, spesso ad exitus infausto (malati oncologici terminali, SLA, distrofia muscolare, ecc.)
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