I risparmi conseguiti nell'applicazione dei provvedimenti in
favore dei lavoratori cui non si applica l'elevazione dei requisiti
pensionistici prevista dalla "legge Fornero" consentiranno l'accesso
alla salvaguardia anche ai circa 5.000 lavoratori e lavoratrici titolari di
congedo o permesso per l'assistenza ai familiari disabili (legge 104/'92) che
ne erano finora rimasti esclusi. È questa la decisione assunta nel corso
dell'ultima seduta, svoltasi il 9 novembre, della Conferenza dei servizi che,
per legge, aveva il compito di accertare l'esistenza di eventuali economie
provenienti dai sei provvedimenti già messi in atto, nonché di verificare la
sussistenza dei presupposti per procedere all'attivazione dei cosiddetti
"vasi comunicanti", cioè ad un'eventuale riassegnazione di risorse
finanziarie, e di relative consistenze numeriche, tra le categorie di soggetti
già destinatari delle disposizioni di salvaguardia. La Conferenza dei servizi,
cui partecipano il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il
Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha infatti potuto verificare la
presenza di risparmi tali da consentire l'accesso alla salvaguardia anche ai
titolari di congedo o permesso ai sensi della legge 104/92, i quali, pur possedendo
i requisiti per essere ammessi al beneficio, non sono rientrati nel limite
numerico previsto, per tale categoria, dalla quarta e dalla sesta salvaguardia.
Gli esiti della Conferenza sono stati tempestivamente e formalmente comunicati
all'Inps, che provvederà ad inviare agli interessati la certificazione del
diritto alla salvaguardia. Questi soggetti vanno ad aggiungersi ai 26.300 per i
quali è prevista la salvaguardia nella legge di Stabilità 2016.
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