Il 4 novembre riveste quest’anno un significato ancora più intenso. 100 anni fa l’Italia entrava in guerra nel primo conflitto mondiale. Così come il Presidente Mattarella ha fatto alcuni giorni fa, voglio ricordare con commozione il sacrificio di tanti giovani chiamati alle armi le cui vite vennero spezzate nell’immane tragedia e le sofferenze delle popolazioni civili coinvolte negli eventi bellici. Dopo l’oscura pagina della seconda Guerra Mondiale e con un lungo percorso durato 70 anni siamo stati in grado di fare un cammino di libertà e di pace sul nostro territorio e in Europa, un percorso nel quale l’Italia è stata protagonista. Il nostro Paese ha pagato in questi anni un prezzo molto alto in termini di vite umane per il contributo offerto alle missioni di pace e per il supporto al mantenimento della stabilità e delle condizioni di sicurezza in tante aree, travagliate da conflitti, crisi e miseria. I nostri militari coniugano valore e coraggio con altruismo e generosità e nel contempo, con prestigio e autorevolezza. E’ la nostra Repubblica, frutto della libera decisione dei cittadini, a rivolgere oggi, il suo grazie alle Forze armate. Un grazie partito anche da Borgomanero, la mia città, dove i ragazzi delle scuole, hanno raccolto i ricordi dei militari, dei sopravvissuti e di tutti coloro che hanno vissuto la Prima guerra mondiale per riportarli alla memoria di tutti noi.
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