sabato 21 febbraio 2015

Cyberbullismo e ludopatia se ne è parlato a Monapello (Pescara)

Venerdì 20 febbraio a Monapello ho partecipato ad un convegno dal titolo ‘Quantum situm est in me…’ Bullismo, ludopatie, dipendenze. Ringrazio di cuore gli organizzatori per avermi invitato a partecipare in particolar modo gli altri relatori: la collega On. Vittoria D’Incecco della Commissione Affari Sociali, la Prof.ssa Di Donato, Don Enrico D’Antonio Direttore della Caritas diocesana Chieti-Vasto, la Psicologa Stefania Menna, l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali abruzzese Marinella Sclocco. Fra i temi trattati all’interno del convegno il Cyberbullismo. L’attenzione per questo tema è molto alto. Nel nostro paese è un fenomeno che cresce a velocità esponenziale e che crea preoccupazione per i tragici episodi che ne derivano. I Social Network sono strumenti preferiti dal ‘Cyber bullo’ che colpisce la propria vittima con foto, immagini e creazioni di ‘gruppi contro’. Naturalmente la scuola rimane luogo principale dove questi episodi hanno inizio e si sviluppano. Nel mio intervento ho sottolineato come presso la commissione Affari Costituzionali è in discussione, con iter già avanzato, un DDL legato a questa tematica. La forte volontà di questo Governo è quella di contrastare il fenomeno, aiutare le famiglie e offrire loro gli strumenti necessari per giungere alla conoscenza approfondita del fenomeno e dare linee guida per la prevenzione e contrasto anche in abito scolastico. Fondamentale è fare rete con i servizi sociali, i Prefetti, gli Enti locali e le forze dell’Ordine. In tema di Ludopatia, ricordo che già nel Decreto Balduzzi nel 2012, questa viene riconosciuta come patologia. L’aumento dei giocatori e soprattutto delle somme giocate, fa emergere un quadro preoccupate soprattutto per le ricadute sociali. Inoltre i costi sanitari sono in forte aumento e i pericoli di inquinamento mafioso nell’industria del gioco d’azzardo è altissimo. Per anni si è pensato che lo Stato guadagnava miliardi, ma oggi si è capito che quelle entrate sono inferiori alla spesa che stiamo affrontando a livello sanitario. Anche in questo caso c’è forte attenzione soprattutto per i minori perché secondo i dati aggiornati del DPA del 2013 il 35% dei giovani che gioca ogni giorno o quasi, tende poi a fare uso di sostanze stupefacenti. E’ unanime il giudizio sull’inefficienza dell’approccio proibizionistico; è altresì nociva l’esortazione al gioco responsabile perché non lo è praticamente quasi mai, mentre è largamente diffusa l’idea di nuove regole per limitare l’offerta dei giochi, tutelare i minori e liberare gli inquinamenti della malavita.

In conclusione mi ha fatto molto piacere ricevere gli apprezzamenti da parte dell’Assessore regionale Sclocco che ha apprezzato quanto fatto dal Governo per le non auto sufficienze. Sappiamo benissimo che c’è tanto da fare però qualche pesante e concreto passo in avanti è stato fatto.

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