Di rientro da Bruxelles dove ho partecipato al tredicesimo meeting europeo di confronto fra i popoli che stanno affrontando la lotta alla povertà. Un ringraziamento particolare va a EAPN, la Rete europea contro la povertà (European Anti-Poverty Network) per l’organizzazione di questo evento. Il confronto fa sì che si possa portare il punto di vista delle persone che sperimentano la povertà nei processi di definizione delle strategie rivolte al suo contrasto, non solo a Bruxelles ma in ciascun paese, promuovendo la partecipazione diretta delle persone in povertà al dibattito pubblico su questi temi nei diversi contesti territoriali. Vanno innanzitutto ricordati e salutati con favore gli indirizzi che l’Unione Europea si è voluta dare attraverso la definizione della Strategia Europa 2020. Il Consiglio Europeo ha infatti introdotto nella Strategia EU 2020 una visione “sociale” del modello europeo, inserendo tra gli obiettivi della strategia anche la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, in particolare fissando un target di riduzione di 20 milioni del numero di persone in condizioni di povertà ed esclusione sociale, entro il 2020 per l’Unione nel suo insieme. Nella sessione del Consiglio Informale dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, tenutasi il 17 luglio scorso, il Ministro Poletti ha messo al centro della riflessione il tema della povertà, nel contesto più ampio della revisione di medio termine della Strategia Europa 2020. I Fondi europei (fondi strutturali e di investimento) svolgeranno un ruolo importante nel sostenere l’impegno dell’Italia e dei paesi membri per la riduzione della povertà e dell’esclusione sociale. In particolare l’Italia dedica allo specifico obiettivo tematico “Promozione dell’inclusione sociale e lotta alla povertà” oltre 3,8 miliardi sui 42,5 complessivi del Sostegno europeo, cui vanno aggiunti quelli del cofinanziamento nazionale. Per l’Italia, è stata stabilita la presentazione di un Programma operativo nazionale dedicato (il Pon Inclusione) che avesse come principale obiettivo quello di supportare l’implementazione della sperimentazione del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA). Il SIA è un programma di lotta alla povertà in cui l’erogazione di un sussidio economico è accompagnata da un patto di inserimento che gli individui che appartengono al nucleo familiare beneficiario stipulano con i servizi sociali locali. Salutiamo inoltre con favore l’istituzione nell’ambito delle politiche di coesione sociale di un nuovo Fondo per sostenere le persone più indigenti all’interno dell’Unione Europea che l’Italia ha sostenuto. Riteniamo che solo con la più ampia partecipazione possibile potremo programmare al meglio gli interventi e solo con il coinvolgimento di tutti potremo attuarli nel migliore dei modi. E’ questa la sfida che ci attende e alla quale un meeting così speciale quale quello odierno, ormai con una lunga storia alle spalle, contribuisce in maniera decisiva.
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