lunedì 22 aprile 2013

Ripartiamo dal territorio: per l’integrazione serve un’Italia capace e culturalmente avanzata. A Torino per incontrare le associazioni islamiche Senza abbandonare la preoccupazione per le condizioni dei cittadini italiani


Nella giornata di ieri domenica 21 aprile, ho partecipato, a Torino, al primo incontro organizzato da PSM, associazione Partecipazione e Spiritualità Musulmana, che ha sancito di fatto l’ingresso nella società piemontese ed italiana, di un nuovo interlocutore per il confronto con la comunità islamica. Oltre mille persone italiane e straniere, erano presenti al centro congressi del Lingotto. Ringrazio il presidente dell’associazione PSM per l’invito, gli altri presidenti di associazioni islamiche presenti e il presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia Izzeddin Elzir, nonché il dottor Ahmed Errahmani presidente del centro studi ricerche islamiche di Parigi. Io ho accettato con favore il loro invito anche se è stata una settimana molto particolare per la politica italiana. Questo incontro è stato un momento importante la cui parola chiave è stata: confronto. Parrebbe che in Italia i tempi bui, in cui si prendevano i cittadini musulmani come il nemico numero uno da combattere, siano passati o quantomeno stiano passando. Io sono convinta che il dialogo e il confronto sia ampiamente possibile, lo dico come cattolica e lo dico anche e soprattutto come deputata del Partito Democratico. Il dialogo, elemento essenziale per la società, è possibile proprio grazie alla presenza in parlamento del Pd, perché solo noi sentiamo il peso della vergogna dell’assenza dei diritti civili per gli stranieri in Italia. Durante la giornata, la difficoltà maggiore riscontrata, è stata quella di parlare a un migliaio di persone italiane e straniere preoccupate della situazione economica e civile, dell’Italia, dell’Europea e del mondo. Una crisi accompagnata da quella mancanza di valori che aggrava ancora di più la situazione.
Vorrei riportare le parole del dottor Ahmed Errahmani presidente del centro studi ricerche islamiche di Parigi: «La partecipazione dell’Islam è possibile nella società, solo emarginando, coloro che compiono atti di terrorismo contro gli individui. Chiedo a tutti uno sforzo per integrarsi e per aprire un dialogo costruttivo che guarda al futuro. Nessuno - ribadisce il dottor Errahmani - può imporre la propria religione, la religione deve essere una scelta personale. L’Italia ci ha accolti e noi vogliamo integrarci con il dialogo e il confronto. L’Italia è un grande paese, dopo una dittatura, ha saputo dire basta e risorgere. L’uomo che guidava in quegli anni l’Italia aveva calpestato tutti i valori umani: giustizia, pace, rispetto per gli anziani, per la persona e la natura». Questi elementi sono l’apertura e l’impegno che l’associazione PSM sta portando avanti, cioè il promuovere le iniziative per il bene dell’uomo e della società. L’associazione vuole dare un contributo che si ispira ad una società basata sulla fratellanza ed equità, mossa da valori universali come la cooperazione, la spiritualità della non violenza che costituisce riferimento teorico ed educativo degli associati. Voglio portare a conoscenza il loro fortissimo senso di appartenenza, utilizzando le parole finali del discorso del presidente dell’associazione PSM: «Auguro buon lavoro a tutti, e soprattutto auguro buon lavoro al nostro presidente Giorgio Napolitano».
Nonostante la stupenda accoglienza che ho ricevuto grazie alla perfetta capacità organizzativa dell’associazione, l’intensa giornata è stata segnata dalla preoccupazione per la spaccatura che c’è nel mio partito, e per i lavoratori che oggi, nonostante fosse domenica, mi hanno inviato messaggi, dicendomi: «ricordati della cassa integrazione», «ricorda che siamo esodati», «ricorda che abbiamo bisogno di risposte». Questa situazione mi pone in un forte stato di impotenza anche se, non voglio smettere di credere nemmeno per un minuto al Pd e sono sicura che ce la faremo per il bene del Paese.

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