Ieri ho partecipato all’incontro sul tema “Criminalità e Legalità” organizzato dal Partito Democratico Cittadino di borgomanero. Durante la serata è intervenuto il Senatore Felice Casson, già Magistrato e membro della Commissione Giustizia del Senato, per parlare di Criminalità Organizzata, con specifici riferimenti alle pagine di attualità che riguardano anche il nostro territorio e di Legalità, affrontato quello che ritengo essere un tema centrale per l'educazione delle nuove generazioni.
La presenza della criminalità organizzata nell’Italia settentrionale che fino a pochi mesi fa la Lega Nord si ostinava a negare, alla luce dei recenti sviluppi che ne hanno mostrato definitivamente l’interesse a introdursi negl’equilibri economici, politici e sociali è ora divenuta innegabile.
Recente è l’allarme lanciato dalla Relazione annuale della Direzione nazionale Antimafia: 1.110 pagine di dati e analisi sulla criminalità organizzata made in Italy, con particolare attenzione alla Lombardia, ma non solo. Oggi anche in Sanità la Mafia c’è. Ieri sono stati ricordati processi e casi. Il Sen. Casson ha fatto riferimento al caso nella sua regione, il Veneto di Felice Maniero, ex-boss della nota Mala del Brenta, perché per chi spesso ha la memoria corta, fossero testimonianza di come il fenomeno dell’infiltrazione malavitosa il Norditalia l’abbia già conosciuto dagl’anni ‘80 e ‘90.
Questa volta anche la Lega Nord deve quindi ammettere di non essersi dimostrata capace di cogliere la problematica sul territorio e che forse il PD è su questo molto più presente di quanto di dica. S’è anche discusso circa la legge elettorale e la possibile intromissione malavitosa nella corsa ai voti. I cittadini esigono trasparenza e sicurezza dal politico che viene eletto. Una possibile idea per risolvere il problema dei cosidetti calati dall’alto si proporrebbe con specifiche e dettagliate indagini sulla sua vita e carriera accessibili all’opinione pubblica. Esprimo la mia soddisfazione per l’esito dell’incontro, da ritenere a tutti gli effetti proficuo e che ha generato un impegnato dibattito tra noi relatori e i diversi dei molti presenti.
È questa volte come non mai importante sottolineare la sala gremita, perché dimostra che su questi temi che spesso qualcuno ha cercato di nascondere e insabbiare i cittadini sono interessati e vivono con preoccupazione i possibili sviluppi. Il problema c’è, non lo si può più negare. Ed è ora di affrontarlo Draghi, governatore della Banca d´Italia - che mina le basi solide di una democrazia.” Senatrice Franca Biondelli
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