Ieri, lunedì 16 agosto, una delegazione formata dalla Senatrice Franca Biondelli (PD), Roswitha Flaibani (Radicali), Roberto Leggero (PD) e Michele Savino (Giovani Democratici) ha visitato la casa circondariale di Vercelli.
Le condizioni riscontrate rispecchiano quelle del sistema carcerario italiano. Alto tasso di sovraffolamento (373 detenuti a fronte di una capienza tollerabile di 367 unità, mentre quella regolamentare è di 207), grave carenza d' organico (178 agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio rispetto ad una pianta organica di 249) e circa un terzo delle persone “rinchiuse” in attesa di giudizio. La popolazione straniera si attesta a poco meno della metà (166 persone). Sono presenti, inoltre, anche diversi casi di tossicodipendenza e di patologie di tipo psichiatrico.
Nel carcere di Vercelli ci sono anche delle criticità specifiche. Infatti, alcuni locali risultano inagibili a causa di perdite d' acqua e incrostazioni, mentre, nella sezione maschile, c' è un grosso problema all' impianto idrico che costringe i detenuti a fare i turni per l' utilizzo delle docce. Al quinto piano, addirittura, sono costretti ad utilizzare delle canne di gomma solitamente usate per annaffiare i giardini e delle bacinelle per lavarsi. A tutto ciò, va aggiunto che la mancanza in organico di due educatori e il blocco degli straordinari per gli agenti della polizia penitenziaria voluto dal Ministero della Giustizia mettono a serio rischio diverse attività trattamentali previste per settembre.
La Senatrice Franca Biondelli ha già preannunciato che presenterà in Parlamento un' interrogazione al Ministro per risolvere queste problemi.
In conclusione, bisogna sottolineare che la situazione non è diventata esplosiva grazie all' operato della direttrice, dott. Tullia Ardito, del comandante, vicecommissario Samuela Cuccolo, degli agenti penitenziari, degli educatori e degli altri lavoratori che utilizzano passione e competenza, in un clima di massima collaborazione, per arginare i numerosi tagli voluti dal Governo.
Se è vero che la situazione delle carceri rispecchiano quelle del Paese, l' Italia è una nazione in gravissime difficoltà. Servono provvedimenti immediati e non progetti annunciati, ma mai attivati (il famoso “piano carceri”) per risolvere la situazione.
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