martedì 31 agosto 2010

La crisi continua


Il ritorno dalle ferie, per la provincia di Novara, ha l'amaro in bocca: in questi giorni ho ascoltato i lavoratori e le parti sociali che, da più parti, mi hanno contattata e, purtroppo, lo scenario è desolante.
Tra settembre e ottobre, la nostra Provincia vedrà sfumare tra i 500 e i 600 posti di lavoro che vanno ad aggiungersi agli oltre 10000 che sono andati persi dall'inizio della crisi.
I punti di maggiore criticità si hanno nei confronti delle persone che vanno in cassa integrazione e che ormai vedono affievolirsi le speranze di rientro sul proprio posto di lavoro.
E' arrivato il momento, a livello Regionale, di attivarsi urgentemente per far fronte a questa ondata di disagio sociale che si aggraverà nei prossimi mesi.
Urgono stanziamenti di risorse a sostegno delle famiglie, degli affitti, dei disabili: non dimentichiamo che chi ha figli piccoli o in età scolare è duramente colpito da questa grave crisi e non può più aspettare che le promesse, fatte dalla regione, si trasformino in realtà.
L'ora è passata!
Tra le misure improcrastinabili auspico la creazione di un tavolo che affronti in maniera sistemica la crisi novarese, perché questa non venga sottovalutata.
Anche se in questo periodo il Partito Democratico sta affrontando a livello locale il congresso per il suo nuovo gruppo dirigente, non deve mai perdere di vista la vera priorità: il lavoro.
Quanto alla Sanità, altro tema caldo, mi hanno segnalato negli ultimi giorni che i disagi per i pazienti permangono, specialmente per quanto riguarda la cura dei malati oncologici.
A questa delicata fascia di ammalati va tutta la mia attenzione, mi attiverò al più presto per raccogliere testimonianze e problematiche da parte dei medici, ma, soprattutto, degli ammalati e le porterò a Roma in seno alla commissione competente.

mercoledì 25 agosto 2010

Sulla situazione incresciosa di Melfi

La vicenda degli operai di Melfi è una pagina di tratta da una brutta storia: non è possibile che l'essere sindacalizzati si trasformi in un marchio discriminatorio.

Non è altresì legittimo che una sentenza chiara e precisa venga ignorata.

Confido nell'immediata soluzione di questa incresciosa storia: che gli operai possano essere reintegrati al loro posto, possano tornare al loro dignitoso lavoro. E' un loro diritto, e va difeso.

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martedì 17 agosto 2010

Alcune riflessioni sull'attuale situazione politica

Chi sta seguendo in questi giorni la situazione politica italiana sta provando, senza ombra di dubbio, una situazione di smarrimento e di frustrazione.

E' terribile vedere come si perdano giorni e giorni a discutere di guerre interne alla compagine di governo, Lega inclusa (che non è un partito di opposizione ma bensì di maggioranza, ricordiamoglielo!), di governi tecnici osannati e vituperati alternativamente dalle varie parti politiche, mentre lentamente si perde il già sottile filo che ci lega ai cittadini e agli elettori.

E' legittimo chiedersi, a questo punto, se questa è davvero la politica che vogliamo.

In questi giorni estivi non ho lasciato il mio territorio, al contrario ho approfittato di questo tempo per partecipare alle numerose occasioni di incontro coi cittadini che il periodo estivo ci offre.

Quello che ho raccolto è peggio di un allarme: Le persone non ci capiscono più. Non capiscono cosa stia facendo il governo e gridano a gran voce la sveglia per le opposizioni.

L'Italia è andata in ferie ad Agosto, ma i problemi sono rimasti: sono rimaste le situazioni precarie di lavoro, sono rimaste le condizioni terribilmente gravi di sovraffollamento nelle carceri, la ripresa tarda ad arrivare - nonostante i risultati della Germania - e il governo continua a contarsi, celebrarsi, attaccarsi, dividersi, accendendo i riflettori altrove rispetto ai veri punti caldi.

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da parte di un ragazzo di 26 anni, senza lavoro, orfano di padre e con una madre in forte difficoltà a causa di una malattia grave e costosa da curare. Una situazione di povertà estrema, una situazione indegna della "civile" Italia in cui viviamo, una situazione di cui probabilmente non si curerà nessuno.

Noi delle opposizioni, quindi , dobbiamo fare un rigido esame di coscienza e tirarci su le maniche.

L'Italia che ritroveremo al "ritorno" dalle vacanze ci chiede un aiuto concreto affinché si possa tornare a governare questo grande paese che altrimenti rischia una pericolosa deriva.

Superiamo quindi questa brutta fase, mandiamo a casa un governo che da oltre due anni si occupa dei problemi propri e dei propri "affiliati", costruiamo davvero giorni migliori per la nostra Italia.

Per questo motivo chiedo ancora una volta ai cittadini, che domandano al PD una maggiore determinazione, di aver fiducia in questo partito che farà della serietà e della responsabilità due cardini imprescindibili.

Chiudo ricordando che, solo pochi mesi fa, l'etichetta di partito litigioso e diviso ci era costantemente affibbiata dalla maggioranza che irrideva ogni nostra discussione interna... ora la situazione si è totalmente ribaltata riconfermando la saggezza dei nostri nonni che chiedeva che si guardasse prima in casa propria... prima di criticare l'altrui.

FERRAGOSTO IN CARCERE/ CASA CIRCONDARIALE DI VERCELLI: PRESTO UN INTERROGAZIONE URGENTE.

Ieri, lunedì 16 agosto, una delegazione formata dalla Senatrice Franca Biondelli (PD), Roswitha Flaibani (Radicali), Roberto Leggero (PD) e Michele Savino (Giovani Democratici) ha visitato la casa circondariale di Vercelli.


Le condizioni riscontrate rispecchiano quelle del sistema carcerario italiano. Alto tasso di sovraffolamento (373 detenuti a fronte di una capienza tollerabile di 367 unità, mentre quella regolamentare è di 207), grave carenza d' organico (178 agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio rispetto ad una pianta organica di 249) e circa un terzo delle persone “rinchiuse” in attesa di giudizio. La popolazione straniera si attesta a poco meno della metà (166 persone). Sono presenti, inoltre, anche diversi casi di tossicodipendenza e di patologie di tipo psichiatrico.


Nel carcere di Vercelli ci sono anche delle criticità specifiche. Infatti, alcuni locali risultano inagibili a causa di perdite d' acqua e incrostazioni, mentre, nella sezione maschile, c' è un grosso problema all' impianto idrico che costringe i detenuti a fare i turni per l' utilizzo delle docce. Al quinto piano, addirittura, sono costretti ad utilizzare delle canne di gomma solitamente usate per annaffiare i giardini e delle bacinelle per lavarsi. A tutto ciò, va aggiunto che la mancanza in organico di due educatori e il blocco degli straordinari per gli agenti della polizia penitenziaria voluto dal Ministero della Giustizia mettono a serio rischio diverse attività trattamentali previste per settembre.


La Senatrice Franca Biondelli ha già preannunciato che presenterà in Parlamento un' interrogazione al Ministro per risolvere queste problemi.


In conclusione, bisogna sottolineare che la situazione non è diventata esplosiva grazie all' operato della direttrice, dott. Tullia Ardito, del comandante, vicecommissario Samuela Cuccolo, degli agenti penitenziari, degli educatori e degli altri lavoratori che utilizzano passione e competenza, in un clima di massima collaborazione, per arginare i numerosi tagli voluti dal Governo.
Se è vero che la situazione delle carceri rispecchiano quelle del Paese, l' Italia è una nazione in gravissime difficoltà. Servono provvedimenti immediati e non progetti annunciati, ma mai attivati (il famoso “piano carceri”) per risolvere la situazione.

Condoglianze per la scomparsa di Francesco Cossiga

Mi unisco al dolore dei familiari del Presidente Emerito e collega Senatore Francesco Cossiga, scomparso quest'oggi.

domenica 8 agosto 2010

Cinquantaquattro anni dopo Marcinelle


Ricorre oggi l'anniversario del disastro di Marcinelle: 262 vite spezzate che abbiamo il dovere di commemorare.

Ma non ci si deve fermare a questo.

E' necessario, e non mi stancherò mai di ribadirlo, assumere queste vicende come un monito: la sicurezza sul lavoro è una priorità che non deve mai essere persa di vista.

Ancora oggi sono troppe le morti sul lavoro, le famiglie distrutte, gli errori umani a cui è possibile e necessario porre riparo.

Non solo.

La tragedia di Marcinelle non è una storia Belga. E' una tragedia europea. 12 nazionalità coinvolte e oltre 136 nostri connazionali hanno trovato la morte in quel pozzo. 136 emigrati che cercavano un futuro migliore in Belgio anche a costo di fare lavori umili e usuranti come quelli della miniera.

E' difficile non fare il paragone con quanto accade oggi sulle coste siciliane, dove barconi di disperati cercano sulle nostre coste il riscatto della loro vita.

Diventa allora prioritaria, oltre ad una migliore gestione del Lavoro anche una rinnovata attenzione al fenomeno immigratorio, che non deve diventare un vessillo nelle mani dei partiti populisti e xenofobi, ma una risorsa da gestire e regolare in maniera attenta e consapevole.

Non dobbiamo permettere che l'anonimato che è generato dalla clandestinità, unito alla mancata sorveglianza sui posti di lavoro per il rispetto delle norme di sicurezza, possa creare, ancora oggi, simili tragedie.

«Il dramma di Marcinelle è anche un simbolo dell’epopea del continente europeo i cui popoli, prostrati dall’immane tragedia della seconda guerra mondiale, hanno saputo superare antiche divisioni e unire le proprie forze in nome di ideali comuni e della speranza di un futuro migliore per i propri figli. Quel futuro è tuttora in corso di realizzazione e il suo ulteriore compimento è nelle nostre mani. Per questo è necessario custodire e trasmettere alle nuove generazioni il senso e il valore del sacrificio di Marcinelle».
G. Napolitano



mercoledì 4 agosto 2010

Oggi terminano i lavori parlamentari

Si chiudono oggi i lavori parlamentari al Senato, nel mezzo di una forte crisi di governo, in un momento dove il paese ha bisogno di stabilità e di concretezza.

Il Partito Democratico, che ha svolto in questi mesi con forte responsabilità il proprio ruolo. è sempre stato indicato come il partito del litigio e dell'instabilità: per "qualcuno" è arrivato il momento di ricredersi e guardare al nostro partito come un vero partito riformista, molto più responsabile di chi ci ha governato sino ad ora.

Auguro a tutti i cittadini un periodo di riposo, e spero vivamente che a settembre si torni a lavorare per il paese e non per la propria poltrona.

I nostri cittadini sono in una situazione di grave difficoltà economica, non è possibile aspettare oltre!