Nella riforma dell’Università non condivisa dal mio Partito il Ministro dell’Istruzione e dell’Università ha stabilito riguardo alle scuole di specializzazione in medicina che quelle con due o meno specializzandi siano accorpate ad altre nell’ambito della stessa regione. Questa decisione penalizza fortemente l’Università Avogadro del Piemonte Orientale di Novara che perderà l’autonomia di otto specialità importanti e di tradizione quali: Anatomia patologica, Chirurgia maxillo facciale, Dermatologia, Neurologia, Otorino, Patologia Clinica, Radioterapia e Urologia e delle dieci promesse ne sarà istituita una sola con gravi ripercussioni sugli studenti che avranno un’offerta formativa ridotta e con gravi rischi per l’ateneo di veder sensibilmente ridotto il numero d’iscrizioni, perché gli universitari non si iscriveranno più per non dover poi trasferirsi per poter completare gli studi.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara è il secondo polo formativo della Regione e all’ottavo posto nazionale per patologie trattate e verrebbe pesantemente penalizzata per quanto riguarda l’assetto assistenziale presente e futuro con gravi ripercussioni anche per la città.
Il 6 aprile ’09 tra i Rettori dell’Università di Torino e di Novara è stato raggiunto un compromesso, già non esaustivo, che avrebbe permesso di conservare i posti per gli studenti novaresi in qualità di “distaccamento”, ma il Senato Accademico dell’Università di Torino non ha condiviso l’accordo e conseguentemente il Rettore non ha potuto sottoscriverlo.
Mi sono subito attivata presentando un Interrogazione urgente presso il Ministro dell’Istruzione e dell’Università M.Gelmini affinchè intervenga immediatamente sull’Università di Torino per la sottoscrizione dell’accordo raggiunto dai due Rettori per l’avvio delle scuole di specializzazione in medicina nella Regione Piemonte e per la modifica successiva degli indirizzi dati sulle Scuole di specializzazione in medicina consentendo che tutte le Università, quali quella dell’Avogadro del Piemonte Orientale di Novara possano riprendere e ampliare la gestione diretta delle scuole di specializzazione in medicina già a partire dal prossimo anno scolastico, perché è condizione essenziale per il buon funzionamento dei reparti dell’Ospedale Universitario Maggiore della Carità di Novara.
Se così non fosse le conseguenze di tale provvedimento per il territorio novarese saranno estremamente gravi.
L’Ospedale Universitario Maggiore della Carità di Novara avrà meno medici al lavoro nei reparti e vedrà limitato il principio: didattica e assistenza assieme, penalizzando duramente sia una Università in forte crescita sia la qualità del servizio per tutti i cittadini.
Senatrice
Franca Biondelli
Nessun commento:
Posta un commento