Prima riunione con tutti i rappresentanti delle varie confessioni religiose dal mio insediamento. Sono personalmente convinta che la pluralità di presenze religiose, collegata alla crescente immigrazione, disegni uno scenario estremamente vario che conferma come l’Italia sia diventata, in modo strutturale, un paese multiculturale, multietnico e multireligioso. L’Italia vanta una costituzione garantista che però deve essere ancora pienamente attuata. Occorre superare una politica delle contrattazioni bilaterali, che prosegue comunque a fasi alterne e con grandi difficoltà, e pensare a creare una normativa generale sulla libertà religiosa al fine di portare a termine o riprendere il percorso di riforma dei rapporti tra stato e confessioni religiose avviato nel 1984. Una legge infatti che, creando una base comune per tutte le confessioni religiose, non solo garantirebbe in modo efficace una loro reale parità di condizione giuridica, ma consentirebbe di attirare l’attenzione delle istituzioni centrali e locali su una serie di norme in materia di diritti individuali e collettivi sanciti a livello internazionale ed europeo che sono disattesi o ignorati. L’Italia ha intrapreso una serie di iniziative in favore del dialogo interreligioso che hanno portato alla redazione della “Carta dei valori, della cittadinanza e dell’integrazione” con cui si volle riaffermare sia il principio di uguaglianza di tutte le confessioni religiose davanti alla legge, sia il diritto di libertà religiosa. Tranne che per l’istituzione di questo tavolo (ad opera dell’allora Ministro per l’Integrazione Prof. Riccardi, che per le note vicissitudini dei governi italiani ha subito diverse battute d’arresto) tali iniziative sono disperse sul territorio e non rientrano in una strategia di lungo termine e ampio respiro. Questo tavolo vuole avere l’obiettivo di includere la pluralità religiosa. Per questo e al fine di rendere il tavolo interreligioso un’esperienza di lavoro concreta e permanente abbiamo pensato, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità, di organizzare una serie di incontri tematici con cadenza periodica che, oltre a raccogliere e rappresentare le questioni poste dalle varie comunità di fede in materia di libertà di culto, dialogo, partecipazione alla vita culturale, sociale e civile della comunità locale e a fare il punto sulle principali criticità, possano anche generare proposte da inserire nell’ambito di una strategia pluriennale. Dagli interventi che si sono succeduti, sono arrivate proposte e considerazioni di grande rilievo sociale e naturalmente con questo Tavolo si intende proseguire sul lavoro avviato dai Ministri che mi hanno preceduto.
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