In Italia i minori stranieri non accompagnati risultano
essere 7.775 e sono in prevalenza di genere maschile e con età superiore ai 16
anni. Durante il primo semestre del 2014 i minori giunti in Italia sono stati
3.750 (dei quali 3.400 solo in Sicilia); in notevole aumento rispetto al 2013. In aumento anche i
minori di età inferiore a 16 anni. In Sicilia, i minori vengono accolti in
circa 200 strutture, di cui il 37% non autorizzate. Queste ultime accolgono più
del 70% dei minori presenti in Sicilia. Per questo vi è una forte esigenza di
trasferimento di minori in strutture definitive. Altra necessità è quella di
potenziare l’attività di censimento e di monitoraggio dei minori stranieri non
accompagnati che presenta forti criticità nell’identificazione dei minori e,
quindi, nelle procedure relative alla segnalazione della presenza e della
irreperibilità. Il Ministero sta realizzando un sistema informativo on-line che
permette il monitoraggio della presenza del minore sin dal suo arrivo in
Italia. Il fondo per l’accoglienza nel 2014, ha una dotazione di 40 milioni di euro.
Il Ministero ha chiesto un ulteriore finanziamento pari a 80 milioni. Nel corso
della seduta della Conferenza unificata del 10 luglio 2013 è stata stabilita un’intesa
tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali sul ‘Piano nazionale per
fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, adulti,
famiglie e minori stranieri non accompagnati’. Il Piano prevede che il
Ministero dell’Interno coordini la ricerca di strutture di accoglienza
temporanea nelle quali collocare tempestivamente i minori garantendone così un
collocamento sicuro. Allo stesso Ministero viene altresì affidato il compito di
gestire la seconda accoglienza, aumentando in modo adeguato la capienza di
posti nella rete. Quanto agli strumenti si sta cercando di portare a 45 euro
per diem, pro capite, il sostegno del Ministero ai Comuni che accolgono minori
stranieri non accompagnati. Nel 2013,
a tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta è stato
possibile corrispondere la cifra per diem, pro capite stabilita allora che era
di 20 euro.
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