lunedì 19 dicembre 2011

Vicinanza alla comunità Senegalese

Domenica 18 Dicembre 2011 alle ore 16 in Piazza Martiri a Borgomanero, la Comunità Senegalese ha potuto esprimere la propria indignazione per la strage di Firenze.
È stato un importante momento di raccoglimento, a cui ho voluto essere presente, un’occasione di crescita e di confronto. L’accaduto di Firenze è una violenza razzista che non solo condanno, ma mi dispiace che un paese così ospitale come è sempre stata l’Italia possa essere luogo di questi episodi razzisti.
Bisogna valorizzare le identità etniche ed impegnarsi, affinché tutti coloro che vengono da paesi stranieri possano integrarsi veramente. L’Italia deve coltivare il seme della Pace. Inoltre non dobbiamo abbandonare le iniziative che il PD ha portato avanti fino ad oggi per il riconoscimento della cittadinanza italiana dei figli di immigrati nati in Italia.
Auguro ancora un sereno Natale a tutti ed in modo particolare ai nostri fratelli stranieri presenti nel nostro Paese e ai miei amici senegalesi!

mercoledì 14 dicembre 2011

Dolore e indignazione per i fatti di Firenze

Sono colpita e indignata per i recenti fatti che hanno scosso la città di Firenze.

Siamo sempre più spesso testimoni di fenomeni di intolleranza e odio verso gli stranieri: una tendenza razzista che mi preoccupa e per la quale auspico una reazione forte da parte di tutti i cittadini, specialmente in una città come quella di Firenze "aperta" all’integrazione e all’immigrato.

Non dobbiamo permettere che una cultura di questo tipo prenda il sopravvento, che i nostri figli crescano in un sistema di valori così compromesso.

Il gesto di questo militante di estrema destra, così come l’incredibile vicenda del campo Rom alla Continassa di Torino, devono farci riflettere e reagire.

Il mio abbraccio va alle famiglie dei fratelli Senegalesi colpiti da questa grave e ingiusta tragedia.

lunedì 12 dicembre 2011

ALL’OPERA PIA CURTI PER IL CONCERTO DI NATALE



Ho partecipato lo scorso 10 Dicembre presso l’Opera Pia Curti al Concerto di Natale.

Un appuntamento a cui partecipo sempre volentieri e per il quale ringrazio il direttore, Giovanni Tinivella. Presenti con me, Don Piero Cerutti, il Dott. Cusumano e il Dott. Fioramonti oltre all’assessore Borgna.

Un bellissimo momento, questo concerto, per gioire del periodo che precede il Natale insieme ai numerosi ospiti dell’Opera Pia Curti.

Quello che ci aspetta è un Natale sicuramente segnato dalla grave crisi: un momento in più per fermarsi a riflettere sui valori che accompagnano questo momento. L’Opera Pia mette al centro, quasi fosse uno slogan, la dignità della persona. Un valore che spesso non ha il posto che dovrebbe.

Proprio per questo motivo, vorrei porre l’accento sul grande lavoro dei volontari: anche grazie al loro infaticabile lavoro, si è potuto realizzare questo concerto.

A loro e ad A.n.t.e.a. Cisl va il mio ringraziamento.



mercoledì 7 dicembre 2011

Il mio intervento sulla mozione sul carcinoma ovarico

Intervento Sen. BIONDELLI oggi 7 dicembre in AULA al Senato

Anche come dichiarazione di voto favorevole per il Partito Democratico

MOZIONE 428 CARCINOMA - SENATO

La mozione in esame evidenzia un aspetto della salute della donna che, per numero di casi,oltre 5.ooo nuovi casi all'anno , per le conoscenze scientifiche oggi disponibili ed anche per le conseguenze sociali, merita anzi impone una notevole attenzione ed un’immediata operatività. Sono indispensabili iniziative ma anche decisioni che siano concrete ed efficaci per affrontare questa problematica così particolare e diffusa che riguarda la salute della donna che, peraltro, non dimentichiamo è caposaldo della famiglia anche nella cura e assistenza dei figli.

Purtroppo il tumore ovarico non da sintomi nella fase iniziale, non esistono ancora programmi di sceening scientificamente affidabili per la prevenzione ma, alcuni studi hanno dimostrato che una visita annuale dal ginecologo e l'ecografia transvaginale di controllo ,possono facilitare una diagnosi precoce, insieme con il dosaggio dei marker tumorali CA 125, però il CA al momento, non risulta attendibile perchè poco specifico. Questo marcotore è invece utile nel monitorare l'eventuale ripresa del tumore.

Illustrate le peculiarità di questa problematica sanitaria, la mozione richiama l’attenzione su talune indispensabili iniziative da adottare. A ciò aggiungo che, essendo una problematica digrande impatto sociale, necessita di concretezza e tempistica di breve tempo. Da tutti quanti, enti e istituzioni, nonché operatori, chiamati ad affrontare questa emergenza, si attendono senz’altro risposte operative, ma soprattutto una sinergia che è fondamentale per ottenere i risultati attesi.

Ed ancor più si tratta di coinvolgere le Regioni che, per la loro competenza istituzionale, per il compito di programmazione ed organizzazione, non devono far mancare il loro imprescindibile apporto nel dare linee guida ed indirizzi, ed in particolare non devono far mancare quel sostegno finanziario alle Aziende sanitarie, Preciso, peraltro, che non si tratta di maggiori risorse, ma di organizzare il territorio e quindi la prevenzione in modo adeguato, anche perché in una politica finanziaria di contenimento dei costi, è ormai accertato che ogni spesa in prevenzione riproduce minori costi oggi sostenuti e quindi una razionalizzazione della spesa.

Ma, al di là di ragionamenti di tipo finanziario che non sempre nel campo della salute sono valutati nella giusta dimensione, il risultato finale atteso va ben oltre queste aspettative economiche. Si tratta di raggiungere un obiettivo salute, che certamente è ben più importante di un obiettivo economico, tanto più se il tutto viene ottenuto con le risorse oggi disponibili. Ed aggiungo che il tutto si trasforma comunque in un miglioramento della qualità di vita della donna e quindi della società tutta.

L'impegno che questa mozione chiede al Governo è quello di sostenere l'informazione, la prevenzione per una diagnosi precoce, l'appropriatezza della cura ed il sostegno psicologico per la donna.

Tutto questo è essenziale per ottenere risultati soddisfacenti anche in questo campo dell'oncologia.


Ancora in difesa dei malati di SLA

BIONDELLI - Al Ministro del Lavoro e Politiche Sociali, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Economia e delle Finanze

Premesso che:

l'odierna interrogante, già a far tempo dal 12 novembre 2009 (interrogazione a risposta scritta n° 4-02245) aveva portato all'attenzione dell'allora Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali la grave situazione in cui venivano a trovarsi, in particolar modo, i malati di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) richiedendo quali provvedimenti intendesse adottare in favore dei malati di Sla, ed in particolare con quali tempi;

non avendo ricevuto alcuna risposta in merito, l'odierna interrogante ha riproposto un'altra interrogazione a risposta scritta (n° 4-04583) in data 16 febbraio 2011 ai Ministri della Salute e dell'Economia e delle Finanze chiedendo di sapere quali iniziative il Governo intendesse adottare per intraprendere una politica di welfare realmente capace di dare risposte alle istanze dei cittadini più deboli e per garantire l'immediata disponibilità dei fondi e il celere e corretto impiego delle risorse destinate agli interventi in tema di assistenza domiciliare ai malati di sclerosi laterale amiotrofica;

in data 19 maggio 2011 (interrogazione a risposta orale n° 3-02179) l'odierna interrogante, ed altri, chiedevano di sapere quali iniziative e provvedimenti, ormai divenuti urgenti, i Ministri della Salute e dell'Economia e delle Finanze intendevano adottare per far luce sulla mancata copertura finanziaria dei 100 milioni di euro stanziati per la ricerca ed i malati di SLA, peraltro previsti nel decreto-legge "milleproroghe" n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011 ma rimasti privi di copertura finanziaria;

Rilevato :

che gli interventi invocati con le richiamate interrogazioni rientravano nelle previsioni dell'art. 1, comma 1264, della legge 296/2006 (legge finanziaria 2007), che aveva istituito presso l'allora Ministero della Solidarietà Sociale un fondo denominato “Fondo per le non autosufficienze” e che il successivo comma 1265 disponeva che l'utilizzo di tale Fondo era subordinato all'adozione di atti e provvedimenti attuativi di competenza del Ministro della Solidarietà Sociale, di concerto con il Ministro della Salute, con il Ministro delle Politiche per la Famiglia e con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, previa intesa in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni;

che l'elenco 1 allegato alla Legge 220/2010 (Legge di stabilità 2011) aveva previsto la somma, per il 2011, di 100 milioni di euro per “interventi in tema di sclerosi laterale amiotrofica per ricerca ed assistenza domiciliare dei malati;

altresì, che il Ministro dell'Economia e delle Finanze, con proprio decreto n° 78873 del 22 luglio 2011, registrato dalla Corte dei Conti in data 1 agosto 2011, reg. 8, foglio 22, aveva disposto la variazione in aumento pari a 100 milioni di euro sul cap. 3538 “Fondo per le non autosufficienze” di pertinenza della Direzione Generale per l'inclusione e le Politiche Sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l'anno 2011;

inoltre, che nella seduta del 27 ottobre 2011 è stata acquisita l'intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni;

infine, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha predisposto il decreto relativo al riparto tra le Regioni e le Provincie Autonome delle risorse assegnate al “Fondo per le non autosufficienze” per l'anno 2011 ma che a tutt'oggi è rimasto bloccato;

Considerato che:

pur nelle difficoltà dell'attuale congiuntura economica, non esistano motivazioni tali da far venir meno il seppur minimo sostegno previsto dal Fondo per le non autosufficienze, tenuto conto che si tratta di cifre già stanziate e già provviste di copertura finanziaria;

la situazione dei malati di SLA e delle loro famiglie si aggrava sempre di più, atteso che in parecchie Regioni del Paese l'attenzione nei loro confronti è pressoché nulla e che il silenzio calato attorno al decreto ministeriale di riparto del Fondo per le non autosufficienze non fa altro che aggiungere un pesante senso di indifferenza nei confronti di problematiche tanto gravi quanto dimenticate;

si chiede di sapere

quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare per garantire l'immediata disponibilità dei fondi e il celere e corretto impiego delle risorse destinate agli interventi in tema di sclerosi laterale amiotrofica e assistenza domiciliare, questi malati non possono attendere.

BIONDELLI

NEGRI

GRANAIOLA

SANGALLI

BASSOLI

DEL VECCHIO

martedì 6 dicembre 2011

Mozione sul carcinoma Ovarico: il testo

farò, per il PD, le dichiarazioni di voto.


MOZIONE SUL CARCINOMA OVARICO

(1-00428) (9 giugno 2011)

BAIO, BIANCONI, TOMASSINI, BOSONE, D'AMBROSIO LETTIERI, ADERENTI, ASTORE, BASSOLI, BIANCHI, CALABRO', CASTIGLIONE, RIZZI, RIZZOTTI, SACCOMANNO, ANTEZZA, ARMATO, BATTAGLIA, BIONDELLI, BOLDI, BUTTI, CARLINO, CECCANTI, FERRANTE, GARAVAGLIA Massimo, GUSTAVINO, MAGISTRELLI, MARINO Mauro Maria, MARITATI, MAZZUCONI, MILANA, OLIVA, SBARBATI, SERAFINI Anna Maria, SPADONI URBANI, THALER AUSSERHOFER, ZANOLETTI, VICARI, DE LILLO, CHIAROMONTE, TOFANI, MASSIDDA, MONGIELLO, MARINO Ignazio, DI STEFANO, DI GIOVAN PAOLO - Il Senato,

premesso che:

il cancro ovarico è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell'ovaio, il più delle volte a partenza dalle cellule epiteliali (vale a dire, non da quelle che producono gli ovuli) ed anche le cellule germinali possono essere all'origine di una forma tumorale;

il tumore dell'ovaio colpisce più frequentemente le donne in età avanzata, con una massima incidenza tra i 50 ed i 65 anni di età;

in Italia ogni anno vengono diagnosticati oltre 5.000 nuovi casi di tumore ovario e circa il 70 per cento di essi risulta in fase avanzata, vale a dire quando il tumore ha superato l'ovaio e si è diffuso alle strutture circostanti, nella pelvi e/o negli organi addominali;

secondo il rapporto annuale 2006 della FIGO (Federazione internazionale di ginecologia e ostetricia) negli stadi iniziali (stadio I) la sopravvivenza a cinque anni è pari all'85 per cento, mentre negli stadi avanzati tale sopravvivenza diminuisce, scendendo al 50-30 per cento;

tra i tumori ginecologici, il tumore dell'ovaio è il secondo per frequenza nei Paesi industrializzati ed è la quinta causa di morte per tumore nella popolazione femminile italiana (dopo quello alla mammella, al colon-retto, al pancreas e allo stomaco);

il tumore dell'ovaio non dà sintomi nelle fasi iniziali: solo quando le dimensioni sono critiche si manifesta un rigonfiamento della parte inferiore dell'addome, un senso di pesantezza/tensione, una vaga dolenzia addomino pelvica, modifiche della motilità intestinale, ed è per questo che è difficile identificarlo precocemente;

a differenza del tumore della mammella, rispetto al quale sono predisposti programmi di prevenzione e diagnosi precoce, per la prevenzione del tumore ovarico non esistono al momento programmi di screening scientificamente affidabili;

dal 2001, i programmi organizzati di screening di tumore alla mammella predisposti dal Ministero della salute sono inseriti nei livelli essenziali di assistenza (LEA), e studi accreditati hanno dimostrato che nelle aree coperte dai predetti programmi si è registrata una riduzione del 50 per cento della mortalità delle donne che hanno aderito a tale iniziativa;

la diagnosi del tumore ovarico si effettua mediante l'esame pelvico, ossia la visita ginecologica e la palpazione dell'addome; inoltre, risulta di grande utilità l'ecografia transvaginale, talvolta combinata con il dosaggio di un marker tumorale, il CA 125, i cui valori, però, possono essere elevati in molte altre situazioni, sia tumorali, sia non neoplastiche;

circa il 70 per cento delle pazienti con diagnosi di neoplasia ovarica presenta uno stadio avanzato, in quanto la malattia si è diffusa nella pelvi e nella cavità addominale;

i dati pubblicati nella letteratura internazionale dimostrano che le pazienti sottoposte a chirurgia citoriduttiva ottimale (assenza di tumore visibile al termine dell'intervento) hanno una prognosi nettamente migliore rispetto a quelle sottoposte ad una chirurgia sub-ottimale (presenza di tumore residuo);

considerato che:

il cancro all'ovaio ha una significativa diffusione tra la popolazione femminile europea causando circa 500 morti al giorno, ed è per tale ragione che la Commissione europea sta indagando su quanto gli Stati membri si stiano adoperando per diffondere al loro interno i programmi discreening;

in Italia i dati di una recente indagine condotta dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna hanno evidenziato che oltre un terzo delle donne italiane confonde tale tumore con quello all'utero, che il 70 per cento non ne conosce le manifestazioni e che, nel complesso, esiste una scarsa e poco chiara informazione,

impegna il Governo:

a istituire una giornata italiana dedicata al tumore all'ovaio;

a promuovere un programma di prevenzione e di informazione relativa al tumore ovarico, analogamente a quanto avviene per la diagnosi precoce del tumore al seno, al fine di sensibilizzare la popolazione femminile ad effettuare esami pelvici, visite ginecologiche, ecografie transvaginali, nonché una valutazione dell'anamnesi familiare oncologica al fine di individuare le donne a rischio;

a promuovere, mutuando l'esperienza positiva e consolidata su tutto il territorio nazionale in ordine al tumore alla mammella, l'appropriatezza della diagnosi e della cura creando una rete tra medici di medicina generale (MMG), ginecologi, oncologi e riducendo i tempi tra diagnosi e terapia;

a istituire dei Centri regionali di riferimento per la diagnosi e la cura del carcinoma ovarico;

a facilitare l'accesso delle pazienti a terapie anche innovative;

a garantire un sostegno psicologico alle donne colpite da carcinoma ovario, valorizzando l'attività delle associazioni di pazienti nella loro attività istituzionale di lotta al tumore ovarico.

lunedì 5 dicembre 2011

Sabato si è tenuto il convegno "L'Italia che Riparte"


AREADEM A NOVARA

Lavoro, Giovani, Cooperazione internazionale e integrazione

Sabato 3 Dicembre si è tenuto presso l’hotel Tre Stelle di Briga Novarese il convegno di AreaDem “L’Italia che riparte” che ha visto come protagonisti diversi parlamentari tra i quali gli On. Anna Rossomando e Giorgio Merlo. Sono intervenuti amministratori, autorità e dirigenti del Partito Democratico. Ha aperto i lavori la Sen. Franca Biondelli ed il tutto si è concluso con l’intervento della Coordinatrice Nazionale di AreaDem: l’On. Marina Sereni. Tra i relatori vi erano l’On. Ettore Rosato e il Dr. e giornalista Maurizio Ferlaino. Il seminario, particolarmente partecipato, è stato arricchito da numerosi interventi proposti dai partecipanti su svariate tematiche: si è discusso della nuova situazione politica italiana, delle difficoltà economiche presenti sul territorio, della realtà di molte aziende ed attività in crisi, dei desideri dei giovani e degli immigrati. Sono stati condivisi obiettivi, progetti, speranze ed aspettative, il tutto finalizzato a cercare di comprendere e migliorare l’Italia che verrà, un momento difficile però si tratta di salvare il nostro Paese.