mercoledì 15 ottobre 2008

la risposta alla interrogazione sulla IMIT

Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 071 del 09/10/2008


Segue l'interrogazione 3-00222 sulla crisi occupazionale in provincia di Novara.
Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.

VIESPOLI, sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali. La IMIT spa di Castelletto Ticino (NO), azienda che opera nel settore metalmeccanico,
nell'area della componentistica, è da tempo interessata da una grave crisi economico-finanziaria determinata da una drastica riduzione dei margini economici operativi. Tale situazione è riconducibile ad un considerevole calo degli ordinativi, a causa del crescente costo delle materie prime e della concorrenza dei Paesi a basso costo di manodopera, ed alla contestuale difficoltà di penetrare in altri mercati (USA, Oriente) a causa del rapporto di cambio dollaro/euro.
A fronte della situazione sopra descritta, in uno scenario economico in cui non si intravedono significativi segnali di ripresa, l'azienda si è trovata nella necessità di determinare la propria uscita dal mercato e la cessazione di ogni attività.
Nell'ambito di un incontro presso la Regione Piemonte tenutosi il 16 settembre 2008, i rappresentanti della IMIT Spa e le organizzazioni sindacali territoriali del settore metalmeccanico hanno convenuto sulla necessità di adottare ogni misura volta a ridurre l'impatto sociale della decisione aziendale e di chiedere la cassa integrazione straordinaria per un periodo di 24 mesi, avvalendosi di appositi fondi previsti dalla legge finanziaria per il 2008.
II 29 settembre scorso le parti si sono incontrate presso il Ministero del lavoro per proseguire nell'esame congiunto, già avviato presso la sede regionale, relativamente alla domanda di concessione della suddetta cassa integrazione straordinaria. In quella sede è stato siglato un accordo avente ad oggetto la richiesta di concessione della cassa integrazione straordinaria per un periodo di 24 mesi, a decorrere dal 1° ottobre 2008, per un totale di 229 lavoratori. Nel contempo, le parti hanno predisposto un piano di gestione degli esuberi che prevede, nel corso del primo anno di cassa integrazione, in collaborazione con la Provincia di Novara, la ricollocazione di un congruo numero di lavoratori nell'ambito dei progetti di attuazione delle politiche attive del lavoro finanziati dalla Regione Piemonte.
Le azioni previste seguiranno il seguente percorso: screening di tutti i lavoratori tramite colloqui individuali, per definire esperienze di lavoro, capacità, disponibilità, eccetera; determinazione del bilancio delle competenze; progettazione formativa e di orientamento; formazione sulle tecniche di ricerca del lavoro; attività nei confronti delle aziende finalizzate alla ricerca delle opportunità di lavoro; collocamento.
Sulla scorta delle esperienze precedentemente maturate sul territorio, l'utilizzo combinato degli strumenti di ricollocamento sopra descritti dovrebbe consentire il reperimento di nuove opportunità occupazionali per almeno il 30 per cento di lavoratori in esubero (circa 68 lavoratori). La società in parola si è impegnata, inoltre, a porre in essere ogni iniziativa utile a favorire il riassorbimento dei lavoratori eccedenti presso altre aziende della zona avvalendosi, a tal fine, anche del supporto dell'Associazione industriali di Novara.
La Provincia ha reso noto di avere elaborato un piano operativo provinciale, per il periodo 2008-2010, nel quale sono stati individuati orientamenti strategici e approcci metodologici anche in tema di ricollocazione. Tra gli obiettivi elencati dal piano rientra la realizzazione di progetti di «ricollocazione, prevenzione e contrasto di situazioni di crisi aziendale e/o settoriale» e progetti «sperimentali per la prevenzione e il contrasto di situazione di crisi aziendali e/o settoriali», rivolti anche ad occupati a rischio del posto di lavoro (lavoratori in cassa integrazione coinvolti in situazione di crisi o riorganizzazione aziendale, procedura concorsuale dell'impresa, cessazione di attività).
Il Ministero dello sviluppo economico, sentito al riguardo, ha reso noto che nessuna richiesta di apertura di un tavolo di crisi risulta pervenuta presso i suoi uffici, impegnandosi, nel contempo, qualora richiesto, ad attivare ogni intervento volto ad affrontare la vicenda descritta.
La situazione è quindi sicuramente all'attenzione di tutte le parti istituzionali e territoriali coinvolte ed impegnate nel comune obiettivo di contenere le ricadute in termini produttivi ed occupazionali.

BIONDELLI (PD). Domando di parlare.

BIONDELLI (PD). Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Viespoli perché si è immediatamente attivato quando ha saputo del problema della IMIT di Castelletto Ticino. Io ho saputo dalle organizzazioni sindacali dell'accordo intervenuto nel corso dell'incontro del 29 settembre. Pur ringraziando il Sottosegretario, devo però fare un appunto. Questa mia interrogazione è comunque foriera di una grave situazione occupazionale del nostro Paese e, in particolare, di una situazione molto grave nella provincia di Novara, come in altre realtà del Nord, e non solo.
Oggi ho ricevuto dei dati dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro relativi alla provincia di Novara: le cessazioni e le crisi aziendali investono centinaia di posti di lavoro, quindi centinaia di famiglie. Chiedo pertanto al Governo, e a lei, signor Sottosegretario, che ne è un autorevole rappresentante, di prendere atto veramente di quale è la priorità del nostro Paese.
Per il mio partito, il Partito Democratico, la priorità è il mondo di lavoro: i posti di lavoro, i salari, le pensioni, i precari. Credo sia giunta l'ora di impegnarsi seriamente per creare insieme, anche con il mio partito, prospettive concrete per le imprese e per i lavoratori, in modo da avviare la ripresa del processo produttivo - pur nella consapevolezza del momento di crisi nazionale, europea e quant'altro - cercando di tutelare i posti di lavoro.
Mi creda, signor Sottosegretario, non è mandando a casa i precari che riusciremo a risolvere i problemi, anzi. La ringrazio comunque.

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