Oggi più che mai il loro sacrificio assume un
significato molto particolare. Ci troviamo di fronte a minacce gravi dirette a
minare la nostra libertà e a mettere in discussione i nostri principi liberali
e democratici. Pericoli che arrivano da più parti, non solo dall’estero ma
anche da casa nostra. Quello che si cela dietro ai facili populismi non è altro
che un attacco ai principi democratici su cui si basa la Repubblica. Quest’anno
che è il 72esimo anniversario della morte di Mora e Gibin, oltre ad avere un significato
importante per il traguardo raggiunto, in questo 2017 la ricorrenza
dell’eccidio di Mora e Gibin e i valori che esso rappresenta ci riporta ai
tragici fatti di che hanno sconvolto l’Europa e il mondo in questi anni e le
politiche che ne sono scaturite. La Resistenza è simbolo di principi cardini
della nostra società: libertà di informazione, religiosa, politica, culturale e
sociale. Democrazia e lotta alle dittature. I principi di inclusione sociale
sono prettamente figli della democrazia conquistata con il sangue e la lotta di
chi ha voluto offrire un mondo differente rispetto a quello del ventennio. Oggi
quegli stessi slogan, quelle stesse scritte sui muri, quello stesso modo
violento di attaccare verbalmente l’avversario politico lo ritroviamo nell’attualità.
UN PERICOLO DA NON SOTTOVALUTARE. Quel sottobosco culturale di ideologia
nazifascista che si sta diffondendo nascosto fra i populismi badate bene, è lo
stesso che portò il nazismo e il fascismo al potere. Tutto questo oggi deve
essere ricordato con forza, deve essere trasmesso in modo ancora più insistente
alle nostre nuove generazioni e ricordato alle vecchie. Perché dobbiamo farci
trovare pronti ovvero dobbiamo farci trovare forti delle nostre convinzioni,
forti dei nostri ideali, forti dei nostri principi per fare in modo che le
nostre libertà siano difese da tutte le minacce che quotidianamente si
affacciano sugli scenari nazionali e internazionali.