Oggi a Sesto Calende per partecipare alla conferenza dal titolo ‘Islam – Immigrazione – Convivenza’ organizzato dalla ‘Comunità islamica ticinese’ e il ‘Comitato per la pace e la convivenza’, associazioni che ringrazio per l’invito rivoltomi. Nel mio intervento ho voluto porre in evidenza come nella mia attività politica sono stati avviati i ‘Tavoli interreligiosi’ che hanno posto le basi di un confronto con uno scopo preciso perché dialogare non vuol dire parlare e basta ma dialogare significa andare uno incontro all’altro. Siamo in un periodo difficile viste le criticità portate dal terrorismo che stanno influenzando notevolmente le politiche da attuare nei vari paesi europei e non. Una piaga che oggi viviamo ma che dobbiamo avere il coraggio di affrontare con un concetto ben chiaro da tenere presente: terrorismo non significa Islam. L’antidoto più efficace contro ogni forma di violenza e discriminazione è l’educazione all’ascolto attivo, al dialogo, alla scoperta e al riconoscimento delle differenze come ricchezza. Il tema dell’educazione e dell’istruzione è cruciale. I dati che ho presentato parlano chiaro di quelli che sono i costi e i benefici dell’immigrazioni. Oggi sentiamo parlare solo dei costi da media che cavalcano il momento difficile ma se messi sulla bilancia entrate e uscite prodotte dall’immigrazione, dobbiamo ricordarci che la spesa dell’immigrazione è l’1,85% della spesa totale dello Stato ed è di 12,6 miliardi di euro. La ricchezza che produce complessivamente è di 16,5 miliardi con un saldo di +3,9 miliardi di euro.
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