Oggi a Milano, nel fantastico scenario di Palazzo Italia all’interno
della riuscitissima Expo, in rappresentanza del Governo insieme al Ministro delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, ho partecipato al
Convegno organizzato dall’Arma dei Carabinieri dal titolo: “La tratta degli
esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo: analisi del fenomeno con
riguardo all’impiego degli immigrati e dei minori nel settore agroalimentare”.
Sono stata molto felice di essere intervenuta per il rilievo ed anche in
considerazione della drammatica attualità della tematica trattata che rende
ancora più urgente e importante un confronto ampio sulle diverse implicazioni
dei fenomeni all’attenzione. Con la recente approvazione del così definito Jobs
Act, volto alla razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva, il
Governo ha inteso evidenziare la necessità di giungere ad un maggior
coordinamento nell’ambito della vigilanza in materia di lavoro. Il settore
agro-alimentare è sicuramente tra quelli in cui si riscontrano le maggiori
criticità anche in considerazione del sistema di ingresso dei lavoratori
stagionali. I migranti entrano nel nostro Paese con un visto di ingresso ma
dopo poco tempo diventano irregolari, divenendo così facilmente vittime di
sfruttamento, per non dire schiavitù, sul lavoro. Il fenomeno della tratta e
del grave sfruttamento, è strettamente connesso alla particolare vulnerabilità
dei lavoratori migranti, all’essere inseriti in un circuito di poca o nulla
visibilità connotato spesso da carenza informativa sui propri diritti. Il
Governo, in questo ambito, è impegnato a delineare un nuovo sistema che
persegua con efficacia gli obiettivi di prevenzione del fenomeno e della tutela
delle vittime mediante il forte coinvolgimento, come disposto anche dalla
Direttiva europea 2011/36, delle organizzazioni della società civile impegnate
da anni su questo fronte. La definizione della strategia da adottare è messa in
atto attraverso l’emanazione del Piano Nazionale d’Azione contro la tratta. Lo
scopo della legislazione, dal lato della protezione, deve dunque essere quello
di rafforzare la posizione delle lavoratrici e dei lavoratori migranti
attraverso una più ampia informativa riguardo ai propri diritti, nella
consapevolezza della difficoltà recata dalla debolezza estrema in cui tali
soggetti si trovano. Ringrazio di cuore tutta l’Arma dei Carabinieri per l’organizzazione
del convegno e per quanto fa, insieme alle altre forze dell’ordine da sempre
impegnate su questi temi, per contrastare lo sfruttamento in ambito lavorativo.
In particolare, per la giornata di oggi vorrei ringraziare il Comandante
Generale dell’Arma dei Carabineiri Gen. C.A. Tullio Del Sette e il Col. Marco
Turchi.
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