INTERROGAZIONE A
RISPOSTA SCRITTA
BIONDELLI - Al
Ministro della Giustizia
La discussione sull’adozione di
prime misure sul riordino e razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie
può generare nell’opinione pubblica, in generale, e negli addetti ai lavori, in
particolare, sentimenti di preoccupazione, se non di allarme, qualora non fosse
supportata da motivazioni chiare, razionali ed oggettive.
Tale “confusione” viene alimentata – anche – dalla
circolazione di ipotesi riorganizzative, alcune delle quali presentano i
caratteri dell’incomprensibilità logica; altre, invece, determinano profonde
riflessioni, preoccupate, da parte di coloro che vivono quotidianamente il
“sistema giustizia” e temono eventuali ripercussioni negative su un settore che
è, dovrebbe essere e rimane uno dei cardini della convivenza civile.
Per quanto riguarda la mia
Regione di provenienza (il Piemonte) in questi giorni circola con insistenza
un’ipotesi che prevede la creazione di tre o quattro grandi “macro aree”
(Torino, Cuneo, Novara e Alessandria), e l’assorbimento – da parte di Novara –
di uno o più Tribunali limitrofi, individuati sulla base di criteri di
distanza, di collegamenti etc..
Altra ipotesi, ovviamente alternativa, prevedrebbe un
intervento in due tempi: dapprima, l’accorpamento di tutti i tribunali sub
provinciali in capo al tribunale del capoluogo di provincia (ad es.: Casale,
Tortona, Acqui Terme in capo ad Alessandria; Alba, Mondovì e Saluzzo in capo a
Cuneo e così via). Novara, non avendo tribunali sub provinciali ma solo una
sezione distaccata, Borgomanero, sarebbe destinata a rimanere nell’attuale
condizione.
Successivamente, si penserebbe ad
ulteriori accorpamenti tra tribunali di medie dimensioni, citando come esempio
l’ unificazione di Biella e Vercelli.
Se tale dovesse essere lo
scenario futuro, indubbiamente il Tribunale di Novara, per il quale sono stati
compiuti investimenti di notevole entità economica ed – addirittura – a suo
tempo era stata avanzata richiesta di riconoscimento di sede di Corte d’Appello,
verrebbe a delinearsi come l’entità più piccola a livello regionale con il
conseguente rischio di ulteriore depauperamento.
Attenti e sensibili operatori della giustizia, evidenziano
il timore che tale soluzione sia inadeguata, non solo rispetto alla realtà
della provincia di Novara e della città, ma, soprattutto, in rapporto alla
realtà del numero di affari trattati, alla importanza dei fenomeni
delinquenziali e criminali che si manifestano nel territorio e dei quali gli
ultimi anni hanno registrato episodi e manifestazioni di particolare allarme ed
in numero crescente.
La particolare posizione
geografica di Novara e del suo territorio, la presenza di realtà “familiari”
(già manifestatesi in passato e tornate ora di attualità) che aggrediscono il
tessuto sociale ed imprenditoriale sano e ritengono di poter condizionare
taluni aspetti della vita della collettività, non dovrebbero consentire in
alcun modo di trasformare uffici giudiziari, che, pur con molte difficoltà,
“tengono il passo e la posizione”, in poco più che presidi, se confrontati con
quelle che potrebbero essere le prossime realtà organizzative della Regione.
La marginalizzazione degli
apparati di risposta (perché, a quel punto, un dimensionamento del Tribunale e
della procura potrebbe recare, come conseguenza, anche una seria contrazione
delle forze di polizia e della loro composizione) verrebbe percepita anche
dalla criminalità e lascerebbe tutta una realtà produttiva, di impresa
professionale e la collettività esposte alla possibile virulenza dei fenomeni
criminali ed illegali; già oggi, infatti, si verificano non sporadici casi di
“turismo criminale” dalle vicine zone della Lombardia.
Tutto quanto sopra premesso e
considerato,
si interroga il Sig. Ministro per
sapere:
se abbia contezza della
circolazione di ipotesi di riordino e razionalizzazione quali quelle sopra
rappresentate;
se rispondono – nel merito – a
verità le ipotesi sopra illustrate, soprattutto quella che prevedrebbe un forte
ridimensionamento del ruolo e della presenza del Tribunale di Novara;
quali iniziative intenda adottare
al fine di garantire, nel rispetto e nel perseguimento degli obiettivi della
spendine review, la tutela di un territorio, quale quello di Novara, che
potrebbe vedersi esposto in futuro – più che nel presente – a “colonizzazioni”
da parte del tessuto criminale a tutto discapito di una realtà produttiva,
sociale ed economica che – seppur con difficoltà – presenta i caratteri di una
sana vivibilità.
13/6/2012
FRANCA BIONDELLI
LUIGI DE SENA