venerdì 18 novembre 2011

Al Senato la Fiducia a Monti

Ieri il Sen. Monti era al Senato per la fiducia.

Nel suo discorso un’importante attenzione al parlamento e alla politica: la riaffermazione delle camere come cuore pulsante di ogni politica di governo e la necessità di rafforzarle attraverso l’azione quotidiano di tutti.

Questo governo tecnico riconosce di essere nato per affrontare in spirito costruttivo e unitario una situazione di seria emergenza, quindi un governo di impegno nazionale che significa assumere su di se il compito di rinsaldare le relazioni civili e istituzionali fondandole sul senso dello stato.

L’Europa sta vivendo giorni difficili, i più difficili dal secondo dopoguerra. Non illudiamoci che si possa sopravvivere se dovesse fallire l’unione Monetaria. La fine dell’euro disgregherebbe il mercato unico, le sue regole e le sue istituzioni riportando l’Europa negli anni 50.

Il futuro dell’euro dipende anche da ciò che farà l’Italia nelle prossime settimane. Non solo ma anche.

Il Premier ha poi messo l’accento alle difficoltà che hanno i giovani e le donne nel loro accesso al mondo del lavoro... e ha posto l’accento “giovani e donne sono due grandi risorse sprecate nel nostro paese”.

Il nostro paese rimane caratterizzato da profonde disparità territoriali: esiste la questione meridionale, la disoccupazione, le infrastrutture mai terminate e la criminalità. Problemi che vanno affrontati. Esiste però anche una questione settentrionale, costo della vita, nuove povertà e bassa natalità.

L' evasione fiscale continua a essere un fenomeno rilevante interventi incisivi in questo campo possono ridurre il peso dell'aggiustamento sui contribuenti che rispettano le norme.

Riassumo l'ultimo passaggio, per concludere questa mia riflessione: "la gravita della situazione attuale richiede una risposta pronta e decisa nella creazione di condizioni favorevoli alla crescita e nel perseguimento del pareggio di bilancio però con un equa distribuzione dei sacrifici. Se sapremo cogliere insieme queste opportunità e avremo un confronto costruttivo su scelte e obbiettivi potremo ristabilire la fiducia nelle istituzioni.

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